Torna il Bloomsday a Trieste. Ma stavolta Ulisse viaggia sulla Rete I VIDEO DEGLI EVENTI

TRIESTE Non è certo comune assistere a una partita di “calcio letterario”, con tanto di donne portiere in gonnellone e cappelli anni ’20 in piena piazza Unità o a uno spettacolo dove gli attori recitano “al bagno” e appena usciti dall’acqua. Il Bloomsday triestino, festival che celebra la figura di James Joyce il 16 giugno, giorno di svolgimento dell’“Ulisse” , ci ha abituati negli anni a uno strepitoso mix di proposte, dalle più colte e raffinate alle più bizzarre e guascone, fino alla memorabile edizione 2019, un successo di pubblico che ne ha consolidato l’ormai importante dimensione. Perché a Trieste Bloomsday è un valore aggiunto: se lo scrittore irlandese concepì e iniziò a scrivere uno dei capolavori della letteratura moderna proprio durante il suo soggiorno in città, qui lo si ricorda con una partecipazione quasi affettuosa e, perché no, con un pizzico di follia in più.
Niente rinunce o slittamenti, quindi, neanche in questo momento complicato: se oggi sarà Bloomsday in tutto il mondo, Trieste lo celebrerà lungo una giornata fitta di appuntamenti dalle 10 del mattino fino a sera inoltrata, appartamenti che trovate in diretta streaming qui sotto, così come sui canali web e social del museo Joyce Museum, www.museojoycetrieste it e www.facebook.com/MuseoSvevoJoyce, nonché, parzialmente, sulla pagina Facebook www. facebook.com/letteraturatrieste e sul canale Youtube del Comune di Trieste.
A sentire il direttore artistico Riccardo Cepach, pur senza eventi alla presenza del pubblico, il festival manterrà intatto il suo more been, trascrizione scherzosa in pieno spirito joyciano del dialettale morbìn, per continuare, pur in modo totalmente inedito, a raccontare, divulgare, divertire.
«Se la formula cambia – spiega il direttore del museo Joyce – lo spirito rimane», in quest’edizione a zero budget costruita grazie alla nutrita rete di amicizie eccellenti che il festival triestino ha saputo creare negli anni. «Avremo diversi appuntamenti con esperti che spiegheranno e approfondiranno l’universo joyciano – continua – ma al tempo stesso non mancherà un approccio divertente e coinvolgente». Esattamente come accade nel capitolo 14°, “I buoi del sole” , cui l’edizione è dedicata: e l’ambientazione in un’ospedale, seppur nel reparto maternità, non deve trarre in inganno. «Tetro? Affatto. È un capitolo molto scanzonato, invece – sottolinea Cepach – e stilisticamente virtuosistico. Basti pensare che gli studenti di medicina che ne sono protagonisti affrontano problemi etici molto seri, dal concepimento alla nascita all’aborto, ma essendo ubriachi lo fanno a modo loro. In più è un capitolo importante perché contiene una divertente parodia di autori e stili della letteratura inglese».
A spiegare tale varietà di toni sarà Laura Pelaschiar dell’Università di Trieste, che inaugurerà alle 10 la “festa per Joyce” in una conferenza “slim” di mezz’ora intitolata "I buoi del Sole".
I BUOI DEL SOLE
Seguirà alle 11 la proiezione del video racconto Bloomsday 2019 di Paolo Visnoviz, per ricordare la passata edizione e riviverne i momenti più belli.
BLOOMSDAY 2019
Ancora di più farà la compagna dell’Armonia mettendo in scena il capitolo in “L’ospedale”: le “messe in piazza dell’Armonia”, appuntamento fisso del Bloomsday triestino dal 2013, diventano quest’anno messe in video, con uno spettacolo diretto da Giuliano Zannier e proposto alle 14, in replica in versione audio alle 23.15, a chiudere la giornata, sulla web-radio Radio City www.radiocitytrieste.it.
L'OSPEDALE
BLOOMSDAY PLAYGROUND
«Con “Pandemic Bloomsday Worldwide” – continua il direttore – ci collegheremo poi con altri Bloomsday spostati, come il nostro, su Internet. In particolare, punteremo tre luoghi molto significativi: alle 14.30 incontreremo Bruna Autuori, direttrice del coraggioso Bloomsday Salerno.
ULISSE NEL GOLFO DELLE SIRENE
Alle 15.30 saremo in collegamento con Marion Byrne e l’artista triestina Paola Pisani a Saint-Gérand-les-Puy, il paesino francese dove Joyce ha trascorso l’ultimo anno di vita.
PANDEMIC WORLDWIDE
E alle 17 ci collegheremo con il primo e più grande Bloomsday: naturalmente quello di Dublino, per parlare con la direttrice Darina Gallagher».
DUBLINO, A e Ω DEL BLOOMSDAY
Tra gli altri appuntamentii, da registrare, la presentazione di due libri: alle 15 "Joyce, Proust e i tartufi" (Babbomorto 2020) di Andrea Pagani.
JOYCE, PROUST E i TARTUFI
Alle 16 toccherà alle "Divagazioni gastronomiche sull’Ulisse di Joyce - Le mandrie del Sole" (Luoghi, 2020) di Martina Tommasi, che dialogherà con Annalisa Metus.
DIVAGAZIONI GASTRONOMICHE SULL'ULISSE
Alle 17.30 sarà la volta di "Trieste/Dublin/Trieste - A Dublino sulle orme dei Buoi del Sole", incontro con Fulvio Rogantin, triestino trapiantato a Dublino, guida turistica specializzata in tour joyciani con il suo brand Dubliniamo, che condurrà il pubblico proprio di fronte all’ospedale di Holles Street, in cui l’episodio Oxen of the Sun è ambientato, per spiegare come anche questo capitolo contenga uno “spicciolo di triestinità” e per far apprezzare in anteprima qualche assaggio della sua recente fatica: la traduzione in dialetto triestino del monologo (che diventa Monalogo) di Molly, cuore e fine dell’opera di Joyce.
TRIESTE/DUBLIN/TRIESTE
Non potrà mancare, come sempre, l’appuntamento musicale: “En-trance” , alle 16.30, sarà la suite del compositore Giorgio Coslovich rinnovata in una versione che apre a big internazionali, il sassofonista David Jackson dei Van Der Graaf Generator in testa. E ancora, a sorpresa, ci sarà il nuovo video dei Wooden Legs, lo “youtuber joyciano” Andrea Carloni e altri appuntamenti suggestivi di cui parliamo in queste pagine.
EN-TRANCE
RITRATTO DI ULISSE
Da non perdere anche la mostra organizzata da Daydreaming Project e Knulp: osa Guglielmo Manenti nel bel logo “Joyce Division”, accostando lo scrittore irlandese a una delle più celebri cover della storia della musica, Unknown pleasure dei Joy Division. Al Knulp saranno infatti esposti gli originali delle cinque edizioni Bloomsday dal 2009 al 2012 più l’edizione 2016 nel centenario del Dadaismo, con opere dello stesso Manenti, Ugo Pierri, Luigi Tolotti e video di Fausto Vilevich. La mostra sarà visitabile da oggi al 3 luglio 2020. –
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