Tony Hadley: «Siamo tornati a Lignano per l’amore dei nostri fan»

«Sono passati davvero così tanti anni?» Sorride quasi incredulo Tony Hadley ricordando di essere stato in concerto a Lignano Sabbiadoro nel 1987, ora che sta per tornarvi con gli Spandau Ballet. Un sogno che diventerà realtà, per quelli che c’erano e per quelli che se li erano persi, sabato 8 agosto all’Arena Alpe Adria di Lignano alle 21.30. Reduce da un tour in tutto il mondo, Tony si dichiara «pronto per questa serie di concerti estivi all’aperto. Abbiamo una scenografia molto bella e siamo pronti per far passare una serata bellissima a tutti i nostri fan di un tempo e ai giovani che vengono a vederci per la prima volta. Siamo stati in Italia, in Germania, in Nuova Zelanda, in Australia e negli Stati Uniti in questo periodo e abbiamo trovato davvero tanto affetto nel pubblico. È stupendo, anche se devo ammettere che il pubblico italiano è quello più caloroso. Li vediamo cantare e ballare tutto il tempo».
Per loro questo “Soul boys of the western world tour” è il completamento di un progetto che li ha visti nelle sale cinematografiche con un film che ripercorre la loro storia e l’uscita di “The Story-The very best of Spandau Ballet”, il cd che ripercorre le tappe più importanti della loro carriera. «Noi volevamo tornare a lavorare insieme e abbiamo capito che i fan vogliono sentire le nostre hits. Per noi è importante dare loro quello che cercano e soprattutto suonare al meglio, perciò questo è quello a cui abbiamo lavorato preparando prima il tour che abbiamo appena concluso e ciò che continuiamo a fare in vista di quello estivo», spiega Tony.
Lui, il cantante della band che è entrata nella storia della musica degli anni ’80, non ha dubbi a scegliere le tre canzoni che più rappresentano la band: «“True”, perché è stata la prima canzone che è andata al primo posto in classifica in 21 paesi e ci ha aperto la strada al mercato Americano. “Gold”, perché è la canzone che tutti amano cantare ed è diventata un po’ come il nostro inno ufficiale. “Through the barricades”, che ha significato la nostra svolta al rock oltre che avere un bellissimo testo che ancora oggi è più che attuale».

Tony, nel 1996 ha collaborato a un “Jesus Christ Superstar” per la Bbc nel ruolo di Jesus, mentre nel 2007 è stato in scena al Cambridge Theatre di Londra come Billy Flynn in Chicago. «Per me qualsiasi cosa abbia a che fare con la musica è una sfida che va colta. Roger Daltrey interpretava Judas per la Bbc ed era uno dei miei miti quindi ho accettato anche per poter fare qualcosa con lui. In “Chicago” invece ho trovato le sonorità jazz che stavo percorrendo in quel periodo da solista e ho amato lo spettacolo anche se non nego che è stato molto impegnativo perché essere in scena ogni sera senza la possibilità di rifare la scena in caso di errore come nei film mi ha messo alla prova».
Da sempre schierato per il partito conservatore inglese, fresco di elezioni si dichiara «molto contento, ovviamente. Quando si sceglie un partito si deve guardare per cosa si presentano. Io credo che sia importante essere decisi su come fare le cose e che nel mondo d’oggi ci sia bisogno di rispetto e di stima per noi stessi, prima di tutto il resto».
Di fronte alla possibilità di un referendum per l’uscita della Gran Bretagna dall’Europa cosa pensa? «Penso che tutti vogliano uscirne. L’Unione Europea è un’unione politica, non economica. Per noi è importante difendere con cura la nostra situazione che è comunque diversa rispetto a quella degli altri paesi. Grecia, Italia e Spagna sono in difficoltà e io credo che la fretta di fare le cose non aiuti. Personalmente sarò triste se lasceremo l’Europa perché le siamo utili così come l’UE è utile per noi ma qualsiasi sarà la decisone credo che andremo avanti lo stesso senza rancori».
Gary e Martin Kemp, Steve Norman, John Keeble, gli altri Spandau, cosa rappresentano oggi? «Grazie al cielo siamo ancora amici. Ci siamo ritrovati e tra noi c’è ancora un forte rispetto come musicisti. Siamo cinque persone che si sono conosciute a scuola, e che da sedicenni hanno deciso di mettere su una band. Abbiamo fatto tante cose insieme e noto con piacere che tutti noi non perdiamo l’occasione di sederci in un bar per chiacchierare».
Gli Spandau Ballet hanno partecipato a Band Aid e Live Aid, appuntamenti leggendari. «In quegli anni la musica aveva un grande potere ed era quello di far circolare le idee. Potevamo anche essere solo considerati delle pop band ma riuscivamo davvero ad arrivare alla gente in ogni parte del mondo. Tutto era più semplice prima del progresso tecnologico, e il fatto che la musica sia sempre stata presente nei grandi momenti come il concerto per Mandela o quello per la Caduta del muro di Berlino credo non sia da sottovalutare». Una nuova pagina della storia della musica sta per aprirsi a Lignano e i biglietti sono in vendita nel circuito TicketOne.
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