Tomas Milian, Er Monnezza venuto da Cuba

MIAMI. È morto a Miami Tomas Milian nome d'arte di Tomás Quintín Rodríguez Milián. L'attore era nato a Cuba, a L'Avana, il 3 marzo 1933. Viveva da molti anni negli Usa ma era noto sopratutto in Italia dove, nonostante avesse lavorato con autori come Lattuada, Visconti o Maselli, era soprattutto famoso per la sua partecipazione in western e nei film polizieschi dove impersonava l'ispettore Nico Giraldi e il poco onesto quanto romanissimo Sergio Marazzi, detto Er Monnezza.
di EDOARDO MARCHI
Tomas Milian è stato trovato senza vita nella sua abitazione di Miami. La morte è avvenuta per ictus. «La settimana scorsa - ha raccontato l’amica Monica Cattaneo -, l’ultima volta che ci siamo sentiti, mi chiedeva di riportarlo a Roma perché aveva deciso che voleva vivere a Roma gli ultimi anni della sua vita e morire nella città che aveva visitato l’ultima volta quando era stato premiato alla Festa del cinema di Roma». Non si hanno ancora notizie dei funerali ma l’attore aveva espresso la volontà di essere cremato. La moglie era morta nel 2012, lascia il figlio Tommaso che vive a New York.
Tomas Milian era figlio di un generale dell’esercito del dittatore Machado, che fu poi arrestato dopo il colpo di stato di Batista. Dopo il rilascio, il padre si suicidò davanti ai suoi occhi quando aveva 12 anni. Tomas allora aveva lasciato Cuba e raggiunto gli Stati Uniti, ottenendo la cittadinanza americana.
Forse per allontanarsi dai ricordi dolorosi, Tomas aveva cercato rifugio a Miami nel 1955, iniziando a studiare inglese e pittura sulle orme del suo mito James Dean. Da Miami era passatom, poi, a New York riuscendo a entrare nel famoso Actors' Studio di Elia Kazan e Lee Strasberg e cominciando a lavorare nei teatri off di Broadway.
Il teatro è stata l'occasione per Tomas, che venne notato da Jean Cocteau e Giancarlo Menotti che gli proposero di venire in Italia, a Spoleto, per il Festival dei Due Mondi, dove si fece conoscere recitando in una pantomima di Franco Zeffirelli intitolata Il Poeta e la Musa. La prima apparizione cinematografica per Milian è nei film di Mauro Bolognini, “La notte brava” e poi “Il bell'Antonio”. Poi seguirono altri film con maestri del calibro di Luchino Visconti (“Il lavoro”, un episodio di “Boccaccio '70”) e Valerio Zurlini (“Le soldatesse”), prima di passare allo spaghetti-western.
Appartengono a questo periodo film come “Corri, uomo, corri” di Sollima e, soprattutto, “Vamos a matar, compañeros” di Corbucci. Negli stessi anni girò anche alcuni polizieschi (“Banditi a Milano” di Lizzani) e il cult horror “Non si sevizia un paperino” di Fulci.
Risale al 1976 il film “Il trucido e lo sbirro” di Umberto Lenzi, dove apparve per la prima volta il personaggio destinato a dargli enorme popolarità: Sergio Marrazzi detto er Monnezza, un insolito ladro nemico della violenza. Milian ha di fronte l'archetipo del vigoroso poliziotto italiano, interpretato da Maurizio Merli. Durante le riprese si racconta che nacque grande rivalità tra i due che, però, ebbero un buon riflesso sulla chimica scenica. Come dice l'Enciclopedia Treccani (che nel 2004 lo inserì fra le sue voci), «Milian ha poi progressivamente trasformato il personaggio, il cui soprannome è passato al commissario Nico Giraldi dei film girati con Bruno Corbucci, conoscendo un crescente favore di pubblico che si è trasformato nel tempo in autentico fanatismo». “La banda del gobbo”, “Delitto al ristorante cinese”, “Delitto sull'autostrada” e “Delitto in formula uno” sono gli episodi più fortunati della serie.
Stanco del personaggio del Monnezza, Tomas Milian tentò poi di tornare al cinema d'autore, ma senza grande esito, se si eccettuano partecipazioni come “La luna” di Bernardo Bertolucci, film grazie al quale vinse nel 1979 il Nastro d'argento come migliore attore non protagonista, e “Identificazione di una donna”.
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