“Ti nomino cavaliere”: la storia spiegata dal vivo

Un intero pomeriggio di combattimenti, giochi, canti e danze per rievocare l’atmosfera della Trieste medievale
Una manifestazione delle Tredici casade
Una manifestazione delle Tredici casade

I colori dell’Età di mezzo, il respiro dell’impegno sociale. Due temi racchiusi in uno scenario all’aperto, in programma oggi al parco di San Giovanni, teatro di “Storicamente parco”, manifestazione a cura delle Tredici casade in collaborazione con l’associazione “Franco Basaglia”. È la seconda edizione, progetto che quest’anno appare incentivato sul piano delle proposte, della partecipazione e dei contenuti.

Il canovaccio tuttavia non di discosta troppo dalla “puntata zero” del 2013, disegnato da una giostra rievocativa di stampo medievale sposata ad alcuni lembi dell’attività propria del manifesto statutario della “Franco Basaglia”, impegnata in vari percorsi all’insegna della socializzazione e dell’aggregazione, per adulti e più giovani. Carattere storico e sociale quindi, basato anche sul recupero di tradizioni, saghe e costume. Un cammino che prova a narrare e trasmettere, basandosi anche sul racconto del “C’era una volta” nelle terre del quartiere di San Giovanni. «La possiamo considerare intanto come una vera festa - ha precisato Carla Prosdocimo, portavoce della “Franco Basaglia” -, dedicata a tutti, dove poter conoscere alcune parti del passato e capire magari assieme le possibilità del futuro, ideando ulteriori collaborazioni e iniziative».

Programma ricco, che si apre attorno alle 15 con il saluto da parte del Dipartimento di salute mentale, affidato a Carlotta Baldi e al primo intervento (dal titolo “Il parco restituito) a cui seguirà la relazione di Renzo Arcon, esponente realmente storico delle Tredici Casade, impegnato su un tema cardine della manifestazione odierna: “San Giovanni: uno sguardo sul passato”.

Dalle 15.30 si gioca e si vive il profumo della rievocazione. Si parte con le “Popolimpiadi”, carosello di giochi di una volta, quelli forse osteggiati dal virtuale ma non dispersi dalla memoria, (ri)portati in campo, letteralmente, dalla “Franco Basaglia”. Chi ama i fasti classici del Trecento e del Quattrocento non dovrebbe restare deluso. La manifestazione ospita infatti la facciata culto, quella del “Campo medievale”, l’allestimento da set dove far rivivere armi e armamenti, usi, tecniche del cavaliere di un tempo, fase affidata ai rappresentanti della Compagnia de Tergeste.

Ancora costumi, ancora sprazzi di storia locale. Se ne parlerà alle 17 a cura di Edda Vidiz, vertice delle Tredici Casade, regista e interprete di “Due passi nell’Età di mezzo”, altro focus nell’immaginario collettivo del Trecento tergestino, colorato ancora da armigeri, dame, arte, musica e tradizioni, momento che annovera anche il rito della nomina del cavaliere, altro pezzo forte dello scrigno medievale di stampo rievocativo. La giostra sangiovannina termina sulla carta verso le 19, quando arriva l’ora del “Monstron” delle Tredici Casade, la passerella d’onore, anzi, una vera fiaccolata in costume che comprende i figuranti oggi di scena e in lizza, un casting di circa una quarantina di soggetti che accoglie anche le “Dame della danza” di Carolina Bagnati e i Cantori delle Tredici Casade diretti dal maestro Pino Botta.
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