Tanta Trieste nella “Passion for space” di Lorenz
TRIESTE. Nasceva nei dintorni di Trieste, tra il 1969 e il 1982, il complesso residenziale popolare Ater di Melara, progettato in stile brutalista da un nutrito gruppo di professionisti locali, coordinati da Carlo Celli dello studio Celli e Tognon. Il cosiddetto “quadrilatero”, che s’ispirava alle teorie socio-architettoniche di Le Corbusier, è oggetto oggi di un approfondito studio all’Istituto di Teoria edilizia e progettazione della Technische Universität di Vienna, tenuto dal professor Christian Kühn.
A raccontarlo è Peter Lorenz, architetto austriaco di madre triestina, molto legato a Trieste, dove ha già costruito, su un terreno di famiglia vicino al Faro, un nucleo abitativo che attraverso pareti di vetro guarda il mare. Non solo. Recentemente ha anche acquistato in androna Campo Marzio un meraviglioso, grande magazzino di 1300 metri quadri, che un tempo fu officina del Lloyd austriaco, dove ha allestito una rassegna dedicata alla sua attività progettuale con una corposa sezione dedicata a Trieste.
In tale contesto Lorenz ha presentato anche “Passion for space”, un volume dall’originale veste grafica con testi in tedesco e inglese (Deutscher Architektur Verlag, curato da Lorenzateliers, pagg. 275, € 42) disponibile in libreria e corredato da molte immagini di edifici e concezioni abitative, realizzati o rimasti un sogno. «Questi ultimi rappresentano le innumerevoli delusioni, battute d’arresto e sconfitte che sono anche elementi inseparabili della vita di un architetto» scrive l’autore nell’introduzione al libro, che riporta una sua acuta riflessione sul concetto di spazio, sul mestiere di architetto e sulle sfide che vi sono insite.
Nelle sette isole tematiche in cui è suddivisa la pubblicazione, tra i progetti realizzati più interessanti incontriamo la luminosa rappresentazione dell’Ilirja Sportcity di Lubiana con la piscina olimpionica e la grande copertura di 15 mila metri quadri, dotata di 4 mila metri quadri di elementi fotovoltaici. E poi la concezione del supermercato che ospita sul tetto una sorta di villaggio scolastico con attrezzature sportive, realizzato quest’anno a Vienna e, a Raubling (vicino a Monaco di Baviera), la rivalutazione di un edificio degli anni’60-’70, che viene attualizzato – lasciandone solo la struttura grezza – attraverso un nuovo involucro edilizio che ospita una tecnologia innovativa e un moderno, ingegnoso sistema di risparmio energetico: “una facciata intelligente per l’energia” e per un futuro sostenibile, grazie a cui Lorenz ha vinto il concorso di idee in tema indetto dall’azienda Bora.
Infine, l’ampia sezione dedicata a Trieste, curata con l’architetto triestino Giulia Decorti, assieme alla quale Lorenz gestisce gli studi di Vienna e Innsbruck. Della città Peter ricostruisce, attraverso immagini e parole, la storia e l’architettura, proponendo per esempio una soluzione inattesa e un po’ provocatoria come la visione progettuale che prevede davanti alla costa triestina, dalla Lanterna fino a Miramare, la creazione di isole per i bagnanti, come accade in natura lungo il litorale istrodalmata. E per Trieste Lorenzateliers ha anche ideato un masterplan per la Fiera, due progetti per il Canal Grande e, per largo Barriera, una Nuova Casa Bizantina con una facciata interattiva che doveva riprodurre le parole dei nostri poeti, purtroppo realizzata solo in minima parte.
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