Sul treno di Pirandello, tra i suoi personaggi, anche la moglie uscita dal manicomio
Roma, dicembre 1936, stazione Termini. Lungo la banchina da cui è in attesa di partire il treno delle 13, passeggia con piglio militaresco un signore piccolo dall'aria autoritaria, calvo e con un...

Roma, dicembre 1936, stazione Termini. Lungo la banchina da cui è in attesa di partire il treno delle 13, passeggia con piglio militaresco un signore piccolo dall'aria autoritaria, calvo e con un aguzzo pizzetto bianco. A cercare di tenere il passo un deferente capostazione con in mano una lista. L'energico signore che passa in rassegna i vagoni è Luigi Pirandello, il più grande inventore di personaggi e storie, e il treno in partenza ospita la crème degli straordinari protagonisti delle sue novelle, dei romanzi e dei lavori teatrali. Mettendo in pratica l'epigrafe: «È mia vecchia abitudine dare udienza, ogni domenica mattina, ai personaggi delle mie future novelle. Cinque ore, dalle 8 alle 13. M'accade quasi sempre di trovarmi in cattiva compagnia», lo scrittore siciliano ha infatti consegnato al capostazione una corposa lista passeggeri, anzi, una lista "personaggi", da far accomodare nei posti loro assegnati.
A confezionare questo viaggio ideale lungo il treno letterario delle opere e degli interpreti più significativi nati dalla penna dello scrittore premio Nobel nel 1934, il libro di
Daniel
e Aristarco "Così è Pirandello (se vi pare) I personaggi e le storie di Luigi Pirandello" (Einaudi Ragazzi, pagg. 207, euro 16,90)
, racconto-diario di viaggio su rotaia che con atmosfere surreali, oniriche e legate da una sottile vena ironica, ripercorre, vagone dopo vagone, il corpus delle opere pirandelliane. È una lista passeggeri affollata, quella composta da Aristarco - in un libro per adolescenti, ma non solo, edito in occasione dei 150 anni dalla nascita - della quale Pirandello stesso è a sua volta personaggio.
Nella carrozza dei romanzi troviamo Vitangelo Moscarda di "Uno, nessuno e centomila", cui fa buona compagnia (Il fu) Mattia Pascal. Don Lollò Zirafa e Zì Dima Licasi di "La giara" viaggiano nel vagone delle novelle coi signori Belluca de "Il treno ha fischiato" e il signor Chiarchiaro de "La patente". Nella carrozza delle opere teatrali ecco "Sei personaggi in cerca d'autore", "Così è se vi pare" e "Liolà". Tra i viaggiatori, salita semi clandestinamente, anche Antonietta, la moglie che lo scrittore siciliano non vede da anni, che per l'occasione è riuscita a ottenere un permesso speciale. «Possibile che t'abbiano fatto uscire da lì?», le domanda perplesso Pirandello. «Aggiunga il mio nome - dice imperiosa al capostazione - e scriva: Maria Antonietta Portulano, residente al manicomio, uscita da lì per prendere questo treno con suo marito».
Patrizia Piccione
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