“Suburra” in sala e su Netflix, il film italiano più distribuito della storia

ROMA. Pierfrancesco Favino è il protagonista insieme a Claudio Amendola ed Elio Germano di ’Suburra’, il film di Stefano Sollima tratto dall’omonimo romanzo di De Cataldo e Bonini in sala dal 14...

ROMA. Pierfrancesco Favino è il protagonista insieme a Claudio Amendola ed Elio Germano di ’Suburra’, il film di Stefano Sollima tratto dall’omonimo romanzo di De Cataldo e Bonini in sala dal 14 ottobre distribuito da 01. In contemporanea sarà programmato da Netflix esclusivamente in America, facendo di ’Suburra’ il film italiano con la maggior distribuzione della storia.

Favino è un politico corrotto, referente della malavita (il cui terminale ultimo è l’ex terrorista nero e membro della Banda della Magliana detto ’il Samurai’, interpretato da un ottimo Claudio Amendola). «Non mi sono ispirato ad alcun politico - assicura l’attore romano -. Si tratta di un personaggio che, come gli altri del film, è guidato da ambizione estrema. Un sentimento che nasce dalla cultura della soddisfazione tipica di che è cresciuto trent’anni fa. Un personaggio che inevitabilmente porta con sè delle domande. Tra cui quella che è il tema del film: cosa sono disposto a vendere per ottenere quello che voglio? E, ancora: che cosa voglio realmente? Un personaggio che mi ha fatto interrogare su di me. E mi sono anche risposto», aggiunge sornione. Sulla situazione della sua città il giorno dopo le dimissioni del sindaco Marino, Favino preferisce non commentare: «Non mi piace che oggi tutti parlino di politica e vogliano esprimere le proprie opinioni - taglia corto - io preferisco parlare attraverso il mio lavoro».

La pellicola racconta l’intrigo di potere e violenza dietro a un gigantesco progetto urbanistico per costruire un quartiere residenziale stile Las Vegas a Ostia (Waterfront), dove compaiono numerosi personaggi che l’inchiesta definita ’Mafia Capitale’ ha portato alla ribalta.

Il progetto di fondo è ambizioso, «innovare il cinema italiano di genere così come si è stati capaci di fare con Romanzo Criminale e Gomorra sul fronte delle serie tv. La serialità italiana oggi è più avanti di certo nostro cinema, Suburra è l'occasione di svolta per non restare fuori», ha detto il produttore Riccardo Tozzi che la settimana scorsa con Cattleya (e la Rai) ha messo a punto il colpaccio Netflix: oltre al film, anche “Suburra la serie” (Sollima regista?), 10 puntate originali, saranno trasmesse sulla rete di Internet Tv con oltre 65 milioni di abbonati.

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