Spie e agenti segreti d’Italia Storie di chi si è dato coraggio
L'Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna, Aisi, è un servizio di intelligence che ha il compito di «ricercare ed elaborare le informazioni utili a difendere, anche in attuazione di accordi internazionali, la sicurezza interna della Repubblica e le istituzioni democratiche da ogni minaccia, da ogni attività eversiva e da ogni forma di aggressione criminale o terroristica». Agenzia di controspionaggio di recente formazione (2007), l’Aisi ha anche una rivista, “Gnosis” e un’attività editoriale affidata all’editrice Nuova Argos che pubblica ovviamente libri dedicati a spionaggio, servizi e agenti segreti, e alla loro storia. Nella collana “Segreti” sono appena usciti quattro volumi, uno in due tomi, tre dei quali firmati da Ulderico Piernoli. Si tratta di monografie illustrate dedicate ad altrettanti agenti leggendari della storia italiana: Paolo Caccia Dominioni (“Nome in codice k2”, pagg. 221, euro 10,00), Amedeo Guillet (“Dalle Ambe al Sim”, pagg. 189, euro 10,00) e Giovanni Alberto Bechi Luserna (“Dai segreti del Sim al sole di El Alamein”, pagg. 221, euro 10,00).
In quanto al quarto volume, in due tomi in cofanetto, sono testi squisitamente letterari firmati da Giampaolo Rugarli (1932-2014) con il titolo“Storie di chi si è dato coraggio” (pagg. 221 e 225, euro 20,00). I racconti uscirono fuori commercio nel 2008, e ora vengono riproposti con una prefazione di Pietrangelo Buttafuoco. Anche qui sono raccolti ritratti di celebri agenti segreti italiani, in particolare militari che vennero decorati con la Medaglia d’oro. Si va dai fratelli Nicolò e Giuseppe De Carli, di Azzano Decimo, che durante la prima guerra mondiale ne combinarono di ogni al di là delle linee austriache, fino a Nicola Calipari, vittima del fuoco amico a Baghdad nel 2005 dopo aver liberato la giornalista Giuliana Sgrena. In mezzo altre dodici storie di personaggi quali, fra gli altri, Alessandro Tandura, il primo paracadutista della storia in azione di guerra, Edgardo Sogno, eroe della Resistenza come Guido Rampini, Costanzo Ebat, Giovanni Duca. Figure spesso dimenticate, cui Rugarli dedica altrettanti racconti letterari ispirati al lato più umano e “trasversale” dei personaggi, indagando quella linea d’ombra che affascina e intriga ogni scrittore. Così la scelta di «appellarsi alla fantasia per supplire a ciò che mancava, avendo cura, ben s’intende, di non usare mai violenza alla verità storica e quindi scrivendo, anziché dei racconti rigorosamente biografici, delle storie liberamente ispirate alla vita dei personaggi prescelti». Formula indovinata, che da un lato evita tutta la retorica che inevitabilmente accompagna ogni eroe, e dall’altro illumina «una sorta di riepilogo della storia italiana, nell’arco della prima metà del Novecento». —
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