Sos per la Bavisela: «Mancano fondi, rischiamo di chiudere»

Servono 700mila euro, certi solo i 60mila del comune  di Trieste

TRIESTE Pochi fondi e scarsa attenzione da parte degli Enti pubblici. A pochi mesi dall'inizio della manifestazione la Bavisela lancia una sorta di appello alla città, cercando di focalizzare l'attenzione sull'appeal turistico dell'appuntamento di primavera. Per dare respiro alle forze economiche a sostegno della settimana della Bavisela nasce quindi una vera triade, tradotta nella sigla "Confcommercio, PromoTrieste e Bavisela insieme per la città", presentata ieri ufficialmente in una conferenza nella sede della Confcommercio.

Sul tavolo dati e stime, quelle legate al bilancio della passata edizione della Bavisela. Stando alle relazioni esposte a cura della PromoTrieste, la manifestazione avrebbe convogliato nel capoluogo 9mila presenze, con un indotto economico corrispondente a circa 130 euro a persona al giorno. Sempre secondo le stime riportate ieri, il giro di affari che ha avvolto Trieste nell'arco della rassegna sarebbe valutabile attorno a 1 milione e 200mila euro. Cifre che pare non abbiano convinto le amministrazioni locali per alimentare il sostegno alla cugina primaverile della Barcolana.

Al momento, sulla base di un accordo triennale, sembra siano garantiti solo i 60mila euro stanziati dal Comune di Trieste. Pochi, secondo lo staff della Bavisela, per tradurre la manifestazione in un progetto che rappresenti degnamente l'intera città: «La manifestazione costa circa 700mila euro - ha spiegato Enrico Benedetti, presidente della Bavisela - Possiamo garantire visibilità, indotto commerciale e turistico ma al momento non entriamo nei bilanci di alcuni enti pubblici. Eppure la nostra maratona vanta credenziali di internazionalità - ha aggiunto Benedetti, alla presenza di Franco Rigutti della Confcommercio e Guerrino Lanci, vertice della PromoTrieste - senza contare l'aumento del 40% già registrate delle iscrizioni alla gara del prossimo maggio. La Bavisela è un bene per tutta la città».

All'appello è legata una proposta: «Possiamo anche chiamarlo azionariato di massa - ha aggiunto Benedetti - Proponiamo quindi agli esercenti, imprenditori, commercianti e albergatori di sostenerci con quote che vanno dai 400 ai 1000 euro. In cambio avranno la massima visibilità nell'arco della manifestazione». La scarsità di risorse economiche provocherebbe un palese riverbero anche sulla caratura tecnica degli atleti da reclutare per la Maratona d'Europa, il "clou" della manifestazione, gara che tuttavia risente da alcuni anni dell'assenza di nomi eccellenti. A rischio intanto è la diretta Rai.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo