Somma: «Addio avvocato Tasca i tagli Rai lo mandano in archivio»

L’attore non interpreterà più il personaggio della fortunata serie tv girata a Trieste Oggi, sulla motonave che parte da Grado, rievocherà la storia d’amore di Luigi Rizzo
Di Beatrice Fiorentino

GRADO. Gran finale per LagunaFest 2014, la tre giorni dedicata al tema Food&War, che giunge oggi alla sua ultima giornata, culminando nel percorso "Trincee di Laguna. Le rotte anfibie della Grande Guerra". Partendo alle 18.30 dal Porto Vecchio di Grado a bordo della Motonave Nuova Cristina e navigando in direzione dell'isola di Anfora, il giornalista e scrittore Pietro Spirito, in un dialogo con lo storico Roberto Spazzali, rievocherà la figura eroica dell'ammiraglio Luigi Rizzo. Con loro ci saranno gli attori Sara Alzetta e Sebastiano Somma, che su un testo originale di Spirito, scritto sotto la supervisione storica della famiglia Rizzo, faranno rivivere l'incontro tra il soldato siciliano e la gradese Giuseppina Marinaz, che dopo breve tempo diventerà sua moglie.

«Rivisiteremo una storia d'amore poco conosciuta attraverso brevi letture - racconta l'attore - trovo che sia un modo suggestivo per far conoscere il nostro passato e la nostra storia».

Somma qui è di casa. Non è la prima volta che partecipa a LagunaFest e risale solo a poche settimane fa la sua presenza a Trieste al Premio Luchetta. Ma soprattutto non si scorda la sua interpretazione dell'avvocato Rocco Tasca in "Un caso di coscienza", fiction tv girata in anni recenti nel capoluogo giuliano. Chi sperava in un ritorno della fortunata serie tv, dovrà però mettersi il cuore in pace, perché - svela a sorpresa l'attore - «l'avvocato Tasca è morto, posso dirlo ufficialmente».

Poi ci tiene a precisare: «Non lo dico in senso letterale, ma oggettivamente non credo proprio che la Rai, in questo marasma di tagli, voglia investire ancora nella serie. In questo momento non se ne parla, e presumo, non senza rammarico, neanche in futuro».

Peccato. Anche perché risale solo a due giorni fa l'apprezzamento di Carlo degli Esposti, produttore della serie "L'ispettore Montalbano", che a fronte di uno share del 22,5% e 4 milioni e mezzo di spettatori, pur trattandosi di una replica, ha dichiarato che il prodotto italiano di qualità regge il confronto con la serialità americana. Un giudizio che concorda con quello di Sebastiano Somma, che comunque vede un segnale di salute anche nella volontà di percorrere nuove strade e nuovi percorsi.

«Per contrastare l'egemonia americana bisogna tornare a sperimentare - afferma - e ho l'impressione che ci sia la volontà di farlo. Andare verso un cambiamento nella drammaturgia, rinnovare le penne, trovare nuova linfa e tornare a essere un po' più vicini alla realtà. Per quanto "Un caso di coscienza" fosse una serie solida, talvolta io stesso ho lamentato un eccesso di "perfezione" nel mio personaggio, che quindi risultava meno vero, meno umano. Bisognerebbe raccontare di più la nostra realtà. Sarei contentissimo di partecipare a progetti che vanno in nuove direzioni».

Nel frattempo Somma lavora in teatro e al cinema: l'opera prima di Luciano Luminelli "Una… diecimila lire", storia del Sud ambientata tra Lucania e Roma degli anni '60, e, sulla scena, dopo diversi ruoli impegnati e drammatici, la commedia brillante "Un amore da incubo", in cui recita con Benedicta Boccoli.

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