Solstizi, matrimoni e idromele: a Trieste si rinnova la saga di Triskell

Da venerdì 19 al 28 giugno torna il Festival internazionale della cultura celtica nell’area del Boschetto del Ferdinandeo
Di Francesco Cardella
Denise Cannas
Denise Cannas

Stesso teatro, nuove attrazioni e probabilmente un maggior controllo sui temi del traffico e della sicurezza. Edizione numero 15 per Triskell, il festival internazionale della cultura celtica a cura dell’associazione culturale Uther Pendragon in collaborazione con il Comune di Trieste, manifestazione quest’anno in programma dal 19 al 28 giugno nell’area del Boschetto del Ferdinandeo. Fondi ridotti ma un cartellone sulla carta ricco come sempre, corredato dai molteplici spunti che albergano nell’attuale immaginario celtico/cultural/commerciale, un quadro abitato da molta musica, danza, intrattenimento marziale, ristorazione, esoterismo e rituali (vedi solstizio e dintorni). Un panorama che quest’anno tuttavia accoglie anche un’importante iniziativa benefica grazie a una raccolta di fondi destinati alle popolazioni del Nepal colpite dal sisma, progetto attuato sotto le direttive del consolato nepalese di Roma.

La musica in primo piano quindi, il tema fondante della longeva rassegna filo celtica uscita (sembra) quasi indenne dagli strali della crisi economica dettata dalla carenza di fondi istituzionali. I gruppi ci sono, il palco è pronto, le date abbondano e non mancano nemmeno numerose prenotazioni dal resto dell’Italia, considerate le comitive attese dalla Lombardia e alcuni gruppi turistici dalla Liguria. Si apre dunque in musica e per il giorno della vernice, quello del 19 giugno, si balla dalle 20.30 con la Micro Irish Band, gruppo veneto, e con i romeni targati Selfish Murphy, artefici di una estemporanea formula celtic/punk/folk. Il piano dichiarato di Triskell 2015 non si discosta dagli stilemi delle passate edizioni, proponendo l’apertura dei giochi attorno alle 11 e chiudendo verso la mezzanotte, dopo un carosello di appuntamenti che spaziano dai laboratori artigianali al mercatino, alle dimostrazioni e lezioni di tiro con l’arco, ai concerti e alla cucina a tema con tanto di birra, altra ospite fissa e gradita dai cultori celtici.

Non è tutto. Uno dei marchi di fabbrica di Triskell è il debito aggancio con i simboli e le tradizioni del respiro magico-religioso, l’affresco più colorato della rassegna. Assieme ai viaggi tra le rune e divinazioni varie, il festival ribadisce, anzi raddoppia, le fasi del suo “cavallo di battaglia”, quello dei matrimoni celtici, meglio detto “il rito della sacra unione”, molto in voga tra chi non crede ai confetti canonici.

A dare corpo alla rappresentazione ci penserà anche quest’anno la triestina Denise Cannas (nella foto), musicista e ricercatrice per professione, sacerdotessa pare per vocazione. A lei il compito di benedire le coppie che preferiscono l’idromele allo spumante. La novità? Quest’anno il matrimonio celtico frantuma il campanile e regala una versione anche in lingua friulana. A proposito di Denise Cannas: dopo la ricca vetrina televisiva a “The Voice”, la Enya di Caresana sarà di scena nella serata del 28 giugno, una sorta di dulcis in fundo tradotto nel concerto con la band Uttern, clan musicale tutto al femminile dedito al genere celtic-tribal-medieval-pagano. Annunciato inoltre un rafforzato sistema di controllo - tramite volontari - legato alla viabilità della zona e confermata anche la lotteria celtica, con il biglietto che pone in palio viaggi in Irlanda, gadget e idromele. Info su www. utherpendragon.it.

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