Sissi, Franz e il mito asburgico trasformati in pezzi di design
Un racconto con strumenti contemporanei del mito asburgico, che a cent’anni dal collasso dell’Impero austroungarico sembra più vivo che mai: un fenomeno di costume e politico legato all’idealizzazione romantica di un nostalgico passato d’armonia e fermento culturale, in un momento storico in cui l’Unione Europea pare aver fallito il suo obiettivo unificante. Parte da questi presupposti “Mitteleuropa”, progetto multidisciplinare ideato da Studio Iknoki per Cizerouno ospitato fino al 21 dicembre nel Cavò di via San Rocco 1. L’allestimento, visitabile dal mercoledì al venerdì dalle 17 alle 19 (o per appuntamento scrivendo a info@cizerouno.it), è pensato per trasformare lo spazio del Cavò in un gift shop dedicato al “mito asburgico” reinterpretato in chiave contemporanea, a partire dal segno grafico: per realizzare gli oggetti in esposizione infatti è stato creato un font ad hoc, il Kranz, che nel riprendere il disegno tipico dei caratteri della secessione viennese ne estremizza alcuni tratti distintivi, attualizzandosi.
In esposizione vi sono otto diverse bandiere, simboli statuali per eccellenza, e una serie di oggetti a tiratura limitata, dalle tazze alle magliette, dalle borse alle cartoline, realizzati col nuovo font. In questa produzione spiccano i “Gioielli dell’Impero”: coccarde e medaglie riprese dalle divise di gala e collane ispirate a quelle indossate da Sissi, frutto della nuova collaborazione tra Cavò e Studiocinque e altro...
«Sono pezzi eterogenei e in edizione limitata - spiega Paola Fontana, che con Roberta Debernardi ne ha curato ideazione e fattura - realizzati attraverso il recupero di materiali e tecniche tradizionali. Per crearli abbiamo lavorato sugli stilemi delle divise militari dell’Impero e sulla femminilità e il romanticismo degli abiti femminili». È un gioco in cui ogni pezzo ha la sua storia: dalla collana indossata dalla Kaiserin durante i periodi di lutto a quella sfoggiata durante il tradizionale concerto della Wiener Philarmoniker, fino agli eleganti colletti indossati in occasione delle battute di caccia.
A completare l’esposizione un video, un “blob" realizzato pescando dal web suggestioni mitteleuropee in chiave contemporanea. «La mostra gioca sull’iconografia di Francesco Giuseppe e Sissi ed è pensata perché ciascun visitatore possa portare con sé, attraverso il gift shop, un pezzetto di Mitteleuropa», spiega Massimiliano Schiozzi, di Cizerouno. Che ne rammenta il concept: «Il concetto di comunità passa attraverso un complesso sistema di significanti e simboli: oggetti tangibili, come bandiere e monete, ma anche concetti e strutture mentali, come il linguaggio». Analizzando simboli e artefatti grafici utilizzati dall’Unione Europea, evidenzia Schiozzi, si nota il ricorso a emblemi di carattere emotivo. L’esempio per eccellenza è il design delle banconote, caratterizzate da dettagli architettonici che, seppure riconoscibili come “europei”, non raffigurano alcuna costruzione realmente esistente: sono simboli post-politici. La stessa filosofia ispira la mostra “Mitteleuropa”, che nel nutrirsi del parallelismo tra Unione Europea e Impero Austroungarico fa leva sull’idealizzazione del passato come fenomeno soprattutto di costume e politico, a fronte dell’impossibilità presente di immaginare nuovi modelli sovranazionali. Mitteleuropa è un progetto parte del festival “Varcare la frontiera”, giunto alla sua sesta edizione, dal titolo “Nemo propheta in patria”.
Oggi dalle 17 alle 19 apertura speciale e incontro con Roberta Debernardi, Paola Fontana e Christian Jugovaz (Studio Iknoki), per scoprire come sono nati i gioielli imperiali e come è stato ridisegnato, con gli strumenti della comunicazione contemporanea, il "mito asburgico". —
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