Sfida all’ultimo fiato alla Cronotraversata
TRIESTE Domenica ritorna in Grotta Gigante la “Cronotraversata del maestro”, emozionante corsa a tempo che lascerà tutti a bocca aperta, organizzata dal gruppo “Corsa in montagna” della Società Alpina delle Giulie con la collaborazione della commissione grotte “Eugenio Boegan”.
Una gara senza esclusione di colpi che si snoda lungo un percorso esterno in piano per poi entrare a passo levato nella grotta turistica a sala unica più grande del mondo. La gara è aperta a tutti coloro che desiderano misurarsi con questa spettacolare location che mette a dura prova gli atleti più esperti, ma che regala anche una soddisfazione del tutto nuova e sicuramente profonda.
La Grotta Gigante infatti offre agli sfidanti i suoi mille gradini, 101 metri di dislivello e un’umidità prossima alla saturazione, un ambiente straordinario ma in questo caso poco ospitale per i runner che dovranno domarlo con tutta la loro forza fisica e mentale, affrontando con impeccabile resistenza tutto il percorso lungo 1.650 metri, di cui 800 in esterno e 850 sotto la superficie terrestre.
Quest’anno, per festeggiare i 20 anni del gruppo “Corsa In Montagna” dell’Alpina delle Giulie, l’evento viene svolto in combinata con la competizione slovena “Dimnice 2015” tenutasi nella grotta carsica vicino a Kozina il 18 ottobre scorso.
Per permettere lo svolgimento della gara, le consuete visite guidate alla Grotta Gigante saranno sospese durante la mattinata per riprendere regolarmente alle 13. A ogni modo il pubblico e i visitatori potranno assistere da vicino a questa competizione nel giardino antistante il centro visitatori della Grotta Gigante o lungo gli 800 metri di percorso esterno nell’abitato di Borgo Grotta Gigante.
Informazioni e iscrizioni sul sito www.caicim.it.
Il Cim è nato nel 1995 all’interno della Società Alpina delle Giulie dall’unione di sportivi provenienti dalle varie realtà della montagna (alpinismo, scialpinismo, speleologia e mountain biking) che iniziarono a sentire l’esigenza di coniugare la semplicità e la purezza agonistica della corsa con la grandezza di ambienti severi e spettacolari come gli itinerari in alta quota e che poi decisero di intraprendere anche la strada della corsa esplorativa.
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