Science+Fiction: sirene e altri alieni sbarcano a Trieste
di Federica Gregori
Se a proporre fantascientifici salti temporali sono diventati ormai dei veri maestri, le giornate che vanno dal 29 ottobre al 3 novembre a Trieste, invece, sono assolutamente da non mancare. È in quei sei giorni infatti che il Trieste Science+Fiction Festival, la manifestazione internazionale organizzata da La Cappella Underground nel capoluogo giuliano giunta alla sua 14ma edizione, si ripresenta al suo pubblico di fedelissimi riconfermando Trieste capitale della fantascienza. Il mondo del fantastico esplorato nelle sue più multiformi e creative declinazioni sarà al centro di una programmazione densissima e varia, costellata di anteprime nazionali e internazionali delle migliori produzioni nel genere science fiction, fantasy e horror - a iniziare, mercoledì 29 alle 20.30, dai viaggi nel tempo del film d'apertura, “Predestination” con Ethan Hawke - senza dimenticare cult assoluti – l'iconico “Non aprite quella porta” di Tobe Hooper, restaurato a 40 anni dalla prima spaventosa uscita nelle sale e proposto venerdì 31 a inaugurare la nuova sezione di mezzanotte - grandi ospiti tra cui spiccano un maestro del cinema mondiale e una giovane e controversa neostar, l'omaggio al re della paura Mario Bava, uno sguardo sul cinema di genere, troppo spesso bistrattato, di casa nostra, ed uno sulle web series; infine, come satelliti intorno a un nucleo, vi sarà una pletora di eventi collaterali dislocata in più sedi a coinvolgere il più ampio range di fantapubblico, dagli Incontri di Futurologia al Caffè San Marco dedicati agli appassionati di scienza ai nuovi “Space Kids”, film e laboratori per la gioia dei più piccoli, alle mostre - gli incubi di carta del Gotico italiano, da mercoledì alle 19 alla Stazione Rogers, i bozzetti del triestino Daniele Auber per “Lucy” di Luc Besson all'Ariston e la Trieste aliena e livida direttamente dal set di Gabriele Salvatores, dal giorno seguente al Miela - al filone “verde” e ambientalista in collaborazione con Arpa Fvg.
«Per il terzo anno consecutivo - annuncia il direttore Daniele Terzoli - sarà la Sala Tripcovich la principale location del festival. Si amplieranno gli appuntamenti ospitati al Teatro Miela, ci sarà più spazio per le repliche, si arricchiranno gli spazi off». Novità dell'edizione, una selezione dei film premiati troverà spazio al Cinema Ariston, gestito da quest'anno da La Cappella Underground. Cuore del festival rimangono i concorsi internazionali della selezione ufficiale: a concorrere per il Premio Asteroide e Méliès saranno 14 film inediti sugli schermi italiani, di cui nove in anteprima nazionale. Tra le segnalazioni del curatore Lorenzo Bertuzzi spiccano, per la giornata di giovedì 30, alle 15 “2030 (Nuoc)”, film vietnamita post-apocalittico scelto per inaugurare la sezione Panorama a Berlino mentre alle 20 ci sarà l'atteso arrivo da Los Angeles di Sasha Grey, a presentare l’anteprima italiana di “. Open Windows” di Nacho Vigalondo con Elijah Wood, thriller ipertecnologico già definito “La finestra sul cortile dell'era digitale” nel quale interpreta una famosa attrice perseguitata da un misterioso maniaco. A chiudere l'intensa prima giornata di programmazione alle 22.15 “Honeymoon”, film di debutto della 23enne americana Leigh Janiak che incrocia mystery, sci-fi e soprannaturale con la star, direttamente dal “Trono di Spade”, Rose Leslie.
La giornata di venerdì 31 sarà dedicata al ritorno al cinema, 23 anni dopo l'ultima opera, dell'ospite d'onore del festival, il regista cileno Alejandro Jodorowsky cui verrà assegnato il Premio alla Carriera Urania d’Argento (ore 20 Sala Tripcovich). Poche ma intense ore in Italia per proporre il visionario “La danza della realtà” attraverso una curiosa conferenza-spettacolo dal vivo nella tradizione del suo celebre Cabaret Mystique. A completare l’omaggio, sarà proiettato in anteprima nazionale il documentario “Jodorowsky's Dune” di Frank Pavich, presente in sala, sogno rimasto nel cassetto di adattare per lo schermo il capolavoro di Frank Herbert, con Mick Jagger, Orson Welles e Salavador Dalì come mancati protagonisti.
La maratona dei “Fantastic Shorts” aprirà la giornata di sabato 1 novembre mentre il film della mezzanotte sarà “Reality” di Quentin Dupieux, al secolo Mr Oizo, preceduto da “Extraterrestrial” thriller-horror premiato al Tribeca Film Festival dei Vicious Brothers, ospiti a Trieste. Sarà al festival anche Milan Todorovic', autore del primo zombie-movie made in Serbia “Nymph”, con Franco Nero, mentre al Miela sarà proposto, nella sezione Spazio Italia, “2047 Sights of Death”, tributo nostalgico all’action tipicamente anni ’80, con un cast di campioni del genere come Rutger Hauer, Daryl Hannah, Michael Madsen, Danny Glover e Stephen Baldwin. Toni apocalittici, invece, per il gran finale di domenica 2, dopo la cerimonia di premiazione: le ultime ore del nostro pianeta saranno al centro dell’australiano “These Final Hours” di Zak Hilditch, nelle sale dal 20 novembre. Presentato alla Quinzaine des Realizateurs all’ultimo Cannes, il film racconta l’ultimo giorno sulla Terra, 12 ore prima che un evento catastrofico metta fine alla vita come noi la conosciamo.
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