Salvatores, un’accoglienza da “super eroe” FOTO E VIDEO

TRIESTE. Quella che Trieste ha riservato a Gabriele Salvatores è un’accoglienza da supereroe: un vero bagno di folla lo ha seguito ieri alla presentazione in anteprima nazionale del suo fantasy “Il ragazzo invisibile” al cinema The Space e prima, nel pomeriggio, all’incontro alla Libreria Lovat dedicato al romanzo (Salani) e al fumetto (Panini Comics) tratti dal film, che il regista Premio Oscar ha autografato a centinaia di fan con grande generosità.

A Trieste, per la première, Salvatores è arrivato con il giovane (e bravissimo) protagonista Ludovico Girardello, la sceneggiatrice Ludovica Rampoldi e i produttori Francesca Cima e Nicola Giuliano di Indigo Film e Cecilia Valmarana di Raicinema, per raccontare com’è nato il progetto coraggioso e completamente inedito di un supereroe tutto italiano. Cominciando proprio dal capoluogo giuliano, dove il film è stato girato e che è diventato elemento cruciale dell’universo del “ragazzo invisible”.
Ma, abituati come siamo a vedere creature con superpoteri volteggiare tra i grattacieli, è credibile un supereroe triestino? «Sì: dietro il mito dei supereroi c’è ancora tanto da raccontare e noi abbiamo preso una direzione diversa da quella del cinema americano che è straordinariamente efficace, ma impostata sulla potenza di fuoco degli effetti speciali», spiega il regista.

«Mi piacciono gli “Spider-Man” di Sam Raimi, i primi film di Tim Burton, anche “Il cavaliere oscuro” di Christopher Nolan, ma il rischio è sempre di fare storie troppo superficiali. Il nostro supereroe, invece, lo raccontiamo con una sensibilità italiana».
Alla première, alla quale hanno partecipato anche quindici lettori de “Il Piccolo” che hanno partecipato all’iniziativa legata al film, non sono mancate le istituzioni: l’assessore regionale alla Cultura Gianni Torrenti, la presidente della Provincia di Trieste Maria Teresa Bassa Poropat e il sindaco di Trieste Roberto Cosolini che, in conferenza stampa, ha sottolineato come il film sia una grande opportunità di visibilità per Trieste e ha ringraziato il regista per «aver dato tanto spazio all’Ursus, che compie 100 anni proprio nel 2014».
L’Ursus, infatti, è una location chiave del film, come sottolinea la scenografa Rita Rabassini: lì, fra ruggine e metallo, ha luogo la battaglia cruciale di Michele, un triestino normale che si scopre “Ragazzo invisibile”, con i nemici. «Il film è stato molto impegnativo dal punto di vista produttivo: dalla genesi dell’idea a oggi sono passati quasi cinque anni e il budget è rilevante per il cinema italiano, circa 8 milioni di euro», dice Nicola Giuliano.
“Il ragazzo invisibile” esce il 18 dicembre con gli altri grandi titoli della programmazione delle feste: «È bello che si pensi finalmente a un film per famiglie italiano, con valori e un comune sentire italiano, proprio per la sfida del Natale», afferma Cecilia Valmarana. “Il ragazzo invisible” è un film su un supereroe dove gli effetti digitali non mancano, «anche se il miglior effetto speciale è stata la vostra bora a 120 all’ora», sottolinea il regista. Ma è soprattutto una bella storia sull’adolescenza, l’età delle emozioni forti. «Da adolescente ho più volte pensato di essere invisibile perché le ragazzine che mi piacevano mi passavano attraverso», racconta Salvatores. «Ma questa sensazione l’hanno provata tutti. Da adulto ho spesso desiderato di essere invisibile...».
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