Salvatores è a Trieste per girare il nuovo film con Pierfrancesco Favino
TRIESTE Mentre è nelle sale con “Il ritorno di Casanova“, protagonisti Toni Servillo e Fabrizio Bentivoglio, il regista Gabriele Salvatores, intanto, a Trieste ha trovato la sua America, per raccontare la storia del prossimo film, “Da Napoli a New York”.
La trama sarà un sogno americano, nel secondo dopoguerra, visto con gli occhi di due bambini, approdati in una Grande Mela magica, frutto di un’invenzione felliniana, che li proietta verso un orizzonte fantastico. Salvatores, proprio in questi giorni è stato impegnato a Trieste nei sopralluoghi per le riprese del nuovo progetto, prodotto da Paco Cinematografica. Dal 15 maggio, per cinque settimane, la città sarà ancora una volta il cuore pulsante di un set.
Il film
Di “Da Napoli a New York” il regista settantaduenne premio Oscar firma anche la sceneggiatura. Il soggetto, inedito, ha una storia tutta particolare: è nato infatti negli anni ‘40 dal sodalizio tra un Federico Fellini non ancora regista, ma già fertile inventore di molti soggetti, e l’inseparabile amico e collaboratore Tullio Pinelli, drammaturgo e co-sceneggiatore tra l’altro, nel ‘60, de “La Dolce Vita”.
La storia, di cui sarà protagonista l’attore Pierfrancesco Favino assieme a due giovanissimi interpreti, si svolge nel settembre del ‘49. Due bambini, di 9 e 11 anni, un mattino, in una Napoli stravolta e afflitta dalla fame, vedono crollare la loro casa. Per sfuggire alla miseria e inseguire i loro sogni decidono di imbarcarsi clandestinamente su una nave cargo che li porterà a New York per una nuova avventura, raccontata come una favola.
Le ambientazioni triestine
Grazie alla Friuli Venezia Giulia Film Commission tutta la preparazione del film, dal primo giorno, è stata su Trieste. La troupe si trova in città da quattordici settimane, pur facendo base a Roma, dove verrà girata parte del film, così come a Napoli e in Croazia. Ma le ambientazioni di New York appunto saranno completamente triestine, tra il Porto, la Camera di Commercio, la chiesa di Sant’Antonio Nuovo e altri esterni e interni.
Federico Poilucci, che ha seguito la preparazione sin dall’inizio, sarà il delegato di produzione sul set. E per le comparse, circa un migliaio, sarà un’ottima occasione, con i casting aperti a lungo. Una cinquantina saranno invece le maestranze tecniche nostrane, e diverse non lavoreranno soltanto nelle riprese in loco.
Il vecchio baule
In attesa di vedere animarsi le location triestine con i ciak, “Da Napoli a New York” affascina già con la storia del ritrovamento, diciotto anni fa, in un vecchio baule, di questo soggetto dal sapore neorealista che, in una trama dal finale sorprendente, e attraverso le difficili vicende degli “scugnizzi” Celestina e Carmine, accolti in America da umanità e affetto, intreccia un documento dell'Italia postbellica al racconto rocambolesco. Nel 2005 era stato lo stesso Tullio Pinelli, allora 97enne, ad affidare il suo scrigno di carte allo studioso e critico Augusto Sainati. Ammettendo peraltro di non ricordare il contenuto di alcuni quaderni di oltre mezzo secolo prima. Tra altri inediti preziosi riemersi dal baule - che vista la provenienza non poteva certo contenere “scartoffie” - una cartellina rossa con all’interno il trattamento composto da 58 fogli, 52 dei quali numerati, più sei inserti, sui quali campeggiava la grafia di Fellini. A cura di Sainati, e con il titolo “Napoli-New York - Una storia inedita per il cinema”, è stato pubblicato da Marsilio nel 2013, con una lettura critica della genesi del soggetto, ricostruendo il clima da “bottega artigiana” in cui nascevano le storie che per molto tempo hanno fatto grande il cinema italiano.
Salvatores tra Napoli e Trieste
Salvatores a più di vent’anni dal film “Denti”, con questa sua nuova esperienza cinematografica, tornerà a girare anche nella natìa Napoli. A Trieste, innamorato dei suoi scorci e delle sue atmosfere, è ormai di casa, dopo “Come Dio comanda”, tratto dall'omonimo romanzo di Niccolò Ammaniti, i due capitoli de “Il ragazzo invisibile”, il road movie “Tutto il mio folle amore”, sul tema dell’autismo, e "Comedians”, del 2021, liberamente tratto dalla pièce teatrale di Trevor Griffiths. La produzione, Paco Cinematografica, torna nel capoluogo giuliano dopo il film di Giuseppe Tornatore “La migliore offerta”, del 2013.
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