Salvata a Gorizia la soffitta di Michelstaedter: un museo e un ostello a Palazzo Paternolli
Progetto da tre milioni da realizzare in un anno. L’edificio sarà restaurato e diventerà residenza transfrontaliera per studenti
GORIZIA Il pericolo che Carlo Michelstaedter potesse morire due volte è stato scongiurato in extremis. La memoria e i luoghi dell’intellettuale e filosofo goriziano, morto suicida a Gorizia a soli 23 anni nel 1910, hanno rischiato di essere sepolti sotto la macerie della sua soffitta dove visse i travagliati ultimi sette anni della sua breve ma intensa esistenza. Se Palazzo Paternolli fosse stato venduto e ricollocato in una normale operazione immobiliare di riqualificazione il loft dell’autore de “La Persuasione e la Rettorica” sarebbe diventato un anonimo monolocale.
In quella soffitta il giovane Carlo trascorreva le sue giornate scrivendo in maniera febbrile poesie e alcuni dialoghi e discutendo con gli amici Enrico Mreule e Nico Paternolli di filosofia e letteratura. Schopenhauer, i presocratici, Platone, i poeti Petrarca e Leopardi, Tolstoj e Ibsen erano al centro delle loro conversazioni. Michelstaedter viveva come un asceta. Mangiava pochissimo e dormiva sul pavimento di quella soffitta di cinquanta metri quadrati fino al giorno in cui si sparò con la pistola lasciatagli dall’amico Enrico. La vita l’aveva bruciato troppo in fretta.
L’ostinazione e la passione di una giovane scrittrice, Chiara Pradella, invaghitasi della storia e della mente dell’intellettuale goriziano, unita all’iniziativa di un illuminato imprenditore che lei stessa è riuscita a coinvolgere, hanno permesso di salvare Palazzo Paternolli dopo una crociata lunga tre anni pieni di petizioni, appelli e battaglie sui social. Lo storico edificio diventerà uno spazio museale autonomo. Il palazzo sarà parzialmente restaurato nel giro di un anno e sarà trasformato in una residenza transfrontaliera per studenti in una Gorizia che, con facoltà degli atenei di Udine e di Trieste e l'università slovena di Nova Gorica, ha bisogno di nuovi spazi. Un progetto da tre milioni di euro.
A darne l’annuncio non poteva che essere Chiara Pradella. Ha inseguito per lungo tempo quella che sembrava un’utopia, un sogno fluttuante. Irraggiungibile. Ma non si è mai persa mai d’animo, ha bussato a mille porte, anche ai Ministeri, finchè non ha trovato quella giusta. Nel 2016 la storia di Carlo Michelstaedter era balzata alla ribalta nazionale quando durante il sopralluogo nella soffitta di Palazzo Paternolli, venne scoperto un graffito che sulla parete di destra raffigura un monaco inginocchiato, stessa figura di altri tre disegni di Michelstaedter conservati nel Fondo a lui dedicato della Biblioteca Statale Isontina. C’era già anche un progetto pronto nel cassetto per adibirla a Casa dello studente, firmato dall'ingegnere Pierpaolo Ferrante, direttore esecutivo di Esof morto lo scorso agosto. Mancavano però i soldi per far decollare il piano-Michelstaedter. Ma quest’estate si è avverato il miracolo grazie all'imprenditore Roberto Visconti, Futura Grandi Lavori la holding e Partecipazioni immobiliari la srl con all'attivo parte dell'Hilton Molino Stucky a Venezia, villaggi e porti turistici, golf club, alberghi, centri commerciali. Il 5 settembre la firma del rogito: Palazzo Paternolli passa nelle mani di Visconti, reclutando per progettazione e direzione lavori Paco Ferrante, figlio del defunto ingegner Pierpaolo. La residenza per studenti avrà 75 posti letto in monolocali attrezzati, il resto servizi, aree relax, biblioteca, sala multimediale, mensa, palestra, lavanderia. Ma il progetto di Visconti è molto più ambizioso, a Gorizia vuole acquisire anche lo Stabilimento Civico Bagni, storiche terme asburgiche da riaprire con spa di lusso, e Villa Frommer col suo lussureggiante parco. «È un sogno che si avvera», spiega raggiante Chiara Pradella. —
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