Saline di Comacchio una perla ambientale per i fenicotteri rosa

Le saline di Comacchio sono un luogo simbolo del Parco Delta del Po. Questa splendida area naturalistica tra Veneto ed Emilia-Romagna di recente ha ottenuto l'importante riconoscimento di Riserva Internazionale di Biosfera Unesco. Abbandonata nel 1984 la produzione del sale – grazie al cui commercio è fiorita economicamente in passato l'intera area - l'ex salina è ormai popolata da moltissime specie di uccelli, anche rari. In particolare, hanno trovato in questi luoghi un habitat adatto a nidificare numerose coppie di fenicotteri rosa, soprattutto grazie alla scarsa presenza umana. Oggi l'area è famosa proprio perché qui vive la seconda più grande colonia stanziale di volatili in Italia dopo quella sarda. Sono moltissimi gli amanti della natura, i birdwatcher o semplicemente le famiglie con bambini che decidono di visitare quest'oasi ambientale per ammirare i fenicotteri nel loro ambiente naturale.
La salina si estende per 600 ettari dalla foce del Po di Eridano ed è visitabile con guide autorizzate (a pagamento e previa prenotazione). Sono in programma anche escursioni gratuite, pensate per le famiglie, durante le quali è possibile fare piccoli esperimenti, osservare i microrganismi al microscopio, fare birdwatching lungo i percorsi attrezzati, visitare la Torre Rossa e la sala espositiva. L’accesso alla riserva è permesso solo a piedi o in bicicletta e i visitatori devono percorrere solo i percorsi indicati. Si raggiunge in pochi minuti di macchina dalla bella città lagunare di Comacchio, soprannominata "la piccola Venezia" perché sorge su 13 isolotti.
Qui il 25 marzo riapre anche il nuovo museo archeologico che illustra l’evoluzione del territorio, un viaggio tra 2mila reperti delle terre della foce del Po, dalla Preistoria al Medioevo. Si apre al pubblico nel settecentesco edificio dell’Ospedale degli Infermi, in occasione delle Giornate Fai di Primavera. In esposizione ci sono anche gli oggetti ritrovati nella nave romana di Comacchio, un’imbarcazione commerciale risalente ai primi anni dell’Impero (fine I sec. a. C.) che ha conservato intatto per 2mila anni l’intero carico: dagli oggetti personali agli utensili in legno, al vasellame fino ai preziosi tempietti votivi e le grosse partite commerciali di anfore e lingotti di piombo. Rilevante è anche la sezione dedicata alla città etrusca di Spina, con oggetti trovati nelle abitazioni e nelle tombe.
Se avete voglia di immergervi totalmente nei paesaggi delle Valli di Comacchio, c'è anche la possibilità di fare delle gite in barca in prossimità delle oasi naturali, accompagnati da guide ambientali. Anche i buongustai troveranno ottimi motivi per apprezzare questo territorio.
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