"Romanzo famigliare" un bel po' isontino
Spunta il nome di Matteo Oleotto tra i credits di “Romanzo famigliare”, serie tv in onda a partire da lunedì e martedì 8-9 gennaio in prima serata su Rai Uno. Nel cast anche la goriziana Anita Kravos
TRIESTE. Spunta il nome di Matteo Oleotto tra i credits di “Romanzo famigliare”, serie tv diretta da Francesca Archibugi in onda a partire da stasera e domani in prima serata su Rai Uno. Al regista goriziano, lanciato nel 2013 dalla Settimana della Critica a Venezia con la sua opera prima “Zoran, il mio nipote scemo”, è stato affidato il compito di dirigere la seconda unità, «un’esperienza entusiasmante - racconta Oleotto - che ripeterei all’istante».
«Sono stato io a propormi - spiega - appena ho avuto il sentore di questa produzione. Anche perché conoscevo Francesca, è stata mia insegnante al Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma, aveva già avuto modo di vedermi in azione ed è stata una grande fan di “Zoran” quando il film è uscito. Così anche lei ha accolto favorevolmente la notizia di avermi nella sua squadra».
A pochi mesi dall’uscita in sala de “Gli sdraiati”, dall’omonimo romanzo di Michele Serra, sia la regista de “Il grande cocomero” e “Mignon è partita”, che lo stesso Oleotto, affrontano per la prima volta la sfida di una fiction televisiva. Quella che si racconta è la storia della famiglia Liegi, una casata di origine ebraica molto in vista a Livorno con attività che spaziano dai cantieri navali al petrolio. Fanno parte del cast Vittoria Puccini, Guido Caprino, Fotinì Peluso, Marco Messeri, Giancarlo Giannini, Anna Galiena e la goriziana Anita Kravos. «Amando particolarmente il set e gli attori - riprende Oleotto - il lavoro nella seconda unità è stata per me un’esperienza bellissima. In pratica, ti vengono affidate una serie di scene che devi girare cercando, ovviamente, di rispettare lo stile del regista principale. In questo modo sei sollevato dalla responsabilità della visione d’insieme e puoi concentrarti sui particolari, sul lavoro con gli attori, sul dettaglio delle riprese».
La goriziana Anita Kravos, protagonista della serie tv diretta (anche) da Oleotto
Il lavoro sul set di “Romanzo Famigliare”, titolo di afflato ginzburghiano, ha impegnato il regista isontino per circa due mesi, a Torino e soprattutto a Livorno, sia in città, che all’interno dell’Accademia Navale della Marina Italiana. Ma l’esperienza più affascinante - ricorda - «è stata quella di girare a bordo della nave scuola Amerigo Vespucci, per cinque giorni, in navigazione. Se è stata un’esperienza diversa rispetto a quella di “Zoran”? Totalmente. Per esempio ti ritrovi a lavorare con attori che non hai scelto. E anche questa è una grande sfida».
Questa sera anche Oleotto vedrà per la prima volta la serie, seduto sul divano di casa come qualsiasi spettatore: «L’idea - dice divertito - è di trovarci con un gruppo di amici e urlare ogni volta che ci sarà una scena girata da me. Sono molto curioso di vedere come è stato amalgamato il materiale, ma di sicuro la serie sarà bella, perché Francesca arriva dal cinema portando con sé tutta una serie di attenzioni che appartengono alla settima arte».
Questa esperienza per il piccolo schermo potrebbe non rimanere un episodio isolato. Si intuisce che qualcosa, forse, bolle in pentola ma, anche fosse solo per scaramanzia, Oleotto non si scuce: «Potrebbe, sì, potrebbe succedere qualcosa, ma è davvero troppo presto per parlarne. Certo che ormai è dimostrato che la televisione è un luogo importante, dove si può e si deve fare una piccola rivoluzione. Sta succedendo anche in Italia, dove finalmente si producono belle serie».
E il cinema? Anche quello va avanti, con i suoi tempi: «Nel 2018 dovrei ultimare la stesura della sceneggiatura per il secondo film. Nel frattempo ne ho in mente anche un terzo, sempre ambientato in Friuli Venezia Giulia, che è un territorio fertile di storie». Dovrebbe trattarsi di una nuova produzione della Transmedia di Igor Princic, potrebbe trattarsi nuovamente di una “commedia blues”.
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