Ritorna “Piccole donne” con Maya Hawke

La figlia di Uma Thurman nella nuova miniserie della Pbs, la Signora in giallo è la zia March

ROMA. È stato scritto 150 anni fa, eppure resta nel cuore di tutte le donne che lo hanno letto da bambine e sembra resistere anche ai tempi dei social. Il capolavoro di Louisa May Alcott, 'Piccole donne’, uscito nel 1868, tradotto in 50 lingue, continua a essere un bestseller: solo le librerie Feltrinelli ne vendono ancora oggi ogni anno oltre 4 mila copie e qualsiasi casa editrice che voglia inaugurare una collana di classici inserisce 'Piccole donne’ tra i titoli. Un libro che sembra essere un evergreen anche al cinema, grazie alle numerose trasposizioni filmiche a partire dall'epoca del muto (è del 1918 Little Women diretto da Harley Knoles). Nei panni di Jo, Meg, Amy e Beth si sono cimentate famose attrici: nel 1933 Katharine Hepburn, nel 1949 Elizabeth Taylor, nel 1994 Winona Ryder e Susan Sarandon, e ora si aggiunge Maya Hawke, la figlia diciannovenne di Uma Thurman, che a breve impersonerà la coraggiosa Jo nella nuova produzione della Pbs americana, dal 13 maggio sulla Bbc.

«Piccole donne è il primo libro che ho letto - ha dichiarato in un'intervista la giovane attrice - e Jo è uno dei miei personaggi preferiti. L'archetipo femminista che ammiro di più». Con lei nel cast anche la 'Signora in giallo’ Angela Lansbury che impersona la bisbetica zia March, Emily Watson (mamma March) e uno splendido Michael Gambon (nonno Lawrence). Ambientato in America ai tempi della guerra di secessione, il libro autobiografico che racconta le vicende delle sorelle March ha appassionato generazioni di donne. L'autrice Louisa May Alcott, sostenitrice del suffragio universale esteso alle donne, scrittrice per ragazzi, ha avuto il merito di creare un romanzo dal forte substrato femminista. Le quattro protagoniste di 'Piccole donne’ infatti, ognuna a suo modo, perseguono la propria realizzazione, chi scrivendo, chi suonando, dipingendo o aiutando l'economia familiare. Il romanzo è considerato tra le 100 opere fondamentali della cultura americana. La Alcott, impegnata nell'affermare i diritti delle donne e tenace abolizionista della schiavitù, scrisse molto, oltre 300 libri, ma sarà sempre ricordata solo per le quattro sorelle, le cui vicende proseguiranno in 'Piccole donne crescono’, 'Piccoli uomini’ e 'I ragazzi di Jo’. La sua eroina, intraprendente e cocciuta fanciulla dai modi da maschiaccio, fu modellata dall'autrice su se stessa. L'unica differenza è che Jo alla fine del secondo libro si sposa, mentre Louisa Alcott, morta a 55 anni il 6 marzo 1888, non si sposò mai. «Ai tempi dei telefonini - ha detto ancora Maya Hawke -'Piccole donne’ non sarebbe mai esistito. Certe emozioni e certi sentimenti sono stati distrutti dal texting». Forse è per questo che le ragazzine leggono ancora il libro della Alcott.

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