Ritorna Carrie, agente inquieta

ROMA. Dopo anni all'estero, tra Oriente e Europa, la serie politico-spionistica “Homeland” della Showtime è tornata sul suolo americano in tempo per divenire uno specchio della realtà che ci circonda. Così facendo ha acquisito una rilevanza maggiore nel panorama della serialità statunitense. Ed è proprio la Grande Mela che fa da sfondo alle nuove vite di tutti i protagonisti. Sono passati diversi mesi dall'attentato terroristico di Berlino, sventato grazie all'intervento di Carrie Mathison che è tornata sul suolo americano, a Brooklyn, e si adopera per migliorare le condizioni di vita delle comunità musulmane in Usa.

In prima visione assoluta su Fox dal 19 giugno, il lunedì alle 21 (canale 112 Sky) con doppio episodio riparte con la sesta stagione “Homeland”, il political drama vincitore di 2 Golden Globe e 8 Emmy Award che ha come protagonista Claire Danes nei panni dell'agente della Cia Carrie affetta da un disturbo bipolare. La quinta stagione era terminata sugli schermi italiani alla fine di dicembre del 2015, lasciando i telespettatori con il dubbio sulla sorte di Peter Quinn, in fin di vita dopo essere stato esposto a un gas tossico. Il bell'agente segreto sarà riuscito a salvarsi? E cosa ne sarà di Carrie, che nel finale della stagione scorsa aveva rifiutato l'invito di Saul a ritornare nella Cia? Ritroveremo Carrie in una situazione completamente nuova. Un'apertura di episodio segnata da una musica jazz che riflette il nuovo essere della protagonista. Intanto, l'America vive un periodo di attesa e incertezza dopo l'elezione del nuovo presidente Elizabeth Keane (Elizabeth Marvel, House of Cards), in cui nuovi poteri e nuovi interessi iniziano a scontrarsi.