Risucchiati nell’universo ipnotico di Escher dove l’arte fa convivere caos e ordine

TRIESTE La straordinaria opera di Maurits Cornelis Escher sarà protagonista, dal 18 dicembre, della grande mostra allestita al Salone degli Incanti di Trieste. Visitabile fino al 7 giugno 2020, l’esaustiva antologica si compone di duecento opere tra cui alcuni dei suoi più conosciuti capolavori. Organizzata in collaborazione con la M. C. Escher Foundation, la mostra è curata da Federico Giudiceandrea. Bianco e nero, disposizione surreale di caos e ordine, curve ottiche intervallate da rette prospettiche, l’artista olandese ama giocare con le costruzioni, con le esplorazioni di scale rovesciate e con l’interconnessione di dissonanze. In mostra un interessantissimo “Autoritratto” del 1929, “Tempio di Segesta”, memoria del passaggio in Sicilia di Escher, “Mano con sfera riflettente” del 1935, “Relatività” del 1953, “ Vincolo d’amore” del 1956”, “Metamorfosi II” del 1939.
Incisore, intellettuale, matematico, visionario creatore di opere sorprendenti e spiazzanti durante il corso della sua vita, Escher (1898-1972) ha realizzato più di 400 litografie, un impressionante numero di xilografie, incisioni su legno e più di 2000 tra disegni e schizzi. Ha illustrato libri, creato stampe, murali, pannelli e decorato tappeti: la sua creatività ha attraversato gli spazi impossibili della naturale prospettiva. L’architettura è stata sua seducente complice nella creazione di un mondo immaginario.
Laureato alla Haarlem School of Architecture and Decorative Arts nei Paesi Bassi, molti suoi lavori sono ispirati dall’opera del professor Samuel Jessurun de Mesquita (artista e grafico olandese morto nel campo di sterminio di Auschwitz nel 1944). Gioca con le profondità, le angolazioni, la prospettiva per creare un effetto ottico di spazi impossibili che stimolano la percezione visiva: paradossi dell’infinito improbabile ma estremamente realistico, grazie alle sapienti geometrie e alla potenziale concretezza del suo divenire.
Escher padroneggia l’uso di diverse tecniche di incisione: le incisioni su linoleum, le xilografie, le xilografie a testa, le incisioni all’acquaforte, le incisioni a mezzatinta e le litografie. Escher nasce nel 1898 in Olanda e vi muore nel 1972. Nel 1922 visita per la prima volta l’Italia e ne rimane affascinato tanto da soggiornarvici per molti anni, visitandola da nord a sud e rappresentandola in molte sue opere. Durante la sua formazione apprende il mestiere della carpenteria che sfrutterà con sapienza nella creazione artistica.
Il rapporto con la materia interessa l’artista olandese fin da piccolissimo. Durante i suoi molti viaggi osserva e ammira le architetture, le sculture, l’arte tutta che assorbe e rielabora con segno grafico. L’uso del bianco e nero assoluto diviene cifra poetica e lirica nel racconto del paesaggio del suo linguaggio spaziale.
Trieste si prepara dunque ad accogliere un grande nuovo successo dopo la mostra dello scorso anno “I Love Lego”, nella stessa prestigiosa sede del Salone degli Incanti, ad oggi campione di incassi assoluto nel capoluogo del Friuli Venezia Giulia. Generali Italia sostiene questa mostra dedicata a Maurits Cornelis Escher con l’obiettivo di rendere queste grandi iniziative artistiche e culturali accessibili a un pubblico sempre più ampio. Pertanto è in programma, il 22 gennaio, una giornata di apertura gratuita per tutte le scuole (previa prenotazione del gruppo), alla quale seguiranno due tappe dei “Racconti dell’arte”, una dedicata agli studenti delle scuole secondarie e ai loro insegnanti e un’altra rivolta al più vasto pubblico. Si tratta di una narrazione moderna e coinvolgente, a cura del critico e curatore artistico Sergio Gaddi: questi dialogherà con i fruitori mediante i nuovi linguaggi dell’arte per completare una esposizione e approfondire i temi della mostra e della vita dell’artista. L’iniziativa sarà realizzata nella sede storica di Generali, a Palazzo Berlam, edificio icona della città, legato profondamente alla storia della Compagnia, recuperato e riaperto alla comunità dopo un’importante ristrutturazione. La mostra dedicata a Escher è promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune e dal Gruppo Arthemisia con Generali Valore Cultura, l’esposizione ha il supporto di Promo Turismo Fvg. —
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