Risplende di nuova luce a Udine il Crocifisso ligneo di Donatello

Un capolavoro di Donatello (1386-1466), intagliato nel legno di pioppo e plasmato dall’insigne artista fiorentino negli anni Quaranta del Quattrocento, parla con la vivacità di un’opera contemporanea a studiosi, appassionati, fedeli e grande pubblico attraverso il restauro, ancora in corso, nel Laboratorio della Soprintendenza dei beni storico-artistici del Friuli Venezia Giulia, sede di Udine.
È il sorprendente e prodigioso Crocifisso ligneo di proprietà della parrocchia dei Servi di Maria in Padova, la cui avanzata fase di restauro (termine previsto nei primi mesi del 2015) è stata illustrata ieri a Udine dalla direttrice dei lavori Elisabetta Francescutti (Soprintendenza dei Beni storico-artistici del Veneto Orientale), affiancata dal Direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici del Veneto, Ugo Soragni, e dal direttore del Museo Diocesano di Padova, Andrea Nante, alla presenza dei soprintendenti del Friuli Venezia.
«Opera commovente, di straordinaria eleganza e raffinatezza», ha spiegato Francescutti, affrescando la storia complessa della scultura lignea attribuita con certezza a Donatello solo nel 2008, grazie agli studiosi Marco Ruffini e Francesco Caglioti e al rinvenimento di un esemplare del 1550 delle “Vite” del Vasari conservato alla Yale University, con annotazioni manoscritte prima sconosciute. Conservata nella parrocchia padovana dei Servi di Maria, dove è venerata anche per la tradizione legata a un antico miracoloso episodio, la trasudazione di sangue, l’opera è stata trasportata nel Laboratorio di Udine, scelto per le sue solide competenze nel campo del restauro di sculture lignee (sin dal terremoto del '76), e affidata alle cure dei restauratori Catia Michielan e Angelo Pizzolongo. I lavori, in corso da un anno e mezzo, hanno comportato la rimozione della ridipintura a finto bronzo della scultura e degli “strati di manutenzione” sottostanti, e proseguono con la sistemazione delle lacune.
Un Cristo in croce di rara bellezza, così come è raro, ha spiegato Francescutti, «ritrovare un crocifisso ligneo del secolo 15° con una sola ridipintura». Soragni ha sottolineato «che si tratta di un’operazione condotta “in house”, quindi a basso costo, utilizzando risorse e competenze interne all’amministrazione”.
Solo 125mila euro il costo “vivo”, ha precisato Soragni, a dimostrazione del fatto, ha detto Marica Mercalli (Soprintendenza Veneto orientale), che «i restauri possono essere realizzati anche a costi non proibitivi». Fondamentale la collaborazione tra le due soprintendenze (Veneto orientale e Friuli Venezia Giulia), ma anche con la Fondazione “La Venaria Reale” (Torino) e l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, alle prese con il restauro di un altro capolavoro donatelliano, la “Maddelena” conservata nel Museo dell’Opera del Duomo fiorentino.
Terminato il restauro, «sarà un Crocifisso rinato quello che verrà restituito a Padova, all’Italia e all’intero mondo dello studio e della fede», ha detto Francescutti.
L’opera sarà esposta al Museo diocesano di Padova nella mostra “Donatello svelato”, dal 27 marzo al 26 luglio 2015 insieme con altri due capolavori donatelliani, il Crocifisso bronzeo della Basilica padovana del Santo, e quello realizzato dall’artista nel 1406, importante prestito della Chiesa di Santa Croce in Firenze.
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