Refoli di follia all’aria aperta: quattro giorni di BoraMata

Ritorna per la sua terza edizione BoraMata, la festa che celebra il pazzo vento per cui Trieste è conosciuta in Italia e nel mondo. Dal primo al quattro giugno tra piazza Ponterosso e piazza Unità, in pieno ponte per la Festa della Repubblica, andrà in scena una grande festa all’aria aperta, pensata per far conoscere meglio ai triestini il fenomeno meteorologico che li rende unici al mondo e per introdurre i turisti a questa nostra tipicità in chiave ironica e leggera.
Presentata ieri in conferenza stampa nella sede triestina di Eataly, che è dedicata proprio ai venti come elementi fondamentali per la biodiversità, la manifestazione quest’anno si amplia grazie a nuove collaborazioni e propone un caleidoscopio di iniziative che attingono a diverse arti per celebrare «la madre di tutti i refoli». «BoraMata è pensata per valorizzare l’aspetto ludico e identitario di questo nostro vento - spiega Federico Prandi, che con Rino Lombardi, del Museo della Bora, ha ideato la manifestazione -: con allestimenti caratteristici, come le girandole rosse posizionate in modo da “raccogliere il vento”, e con spettacoli, musiche e letture a tema, immagini caratteristiche e giochi creativi per grandi e piccoli». E l’assessore al Commercio Lorenzo Giorgi sottolinea: «Non me ne vogliano la Barcolana e Umberto Saba, ma è la Bora l’elemento che rende unica Trieste nel mondo: una caratteristica che, come hanno capito bene gli organizzatori di BoraMata, deve diventare una nostra carta vincente anche dal punto di vista turistico».
La manifestazione, la cui edizione zero si è svolta proprio all’interno della Barcolana, quest’anno si aprirà celebrando una nuova importante collaborazione, quella con Mittelfest (di cui parliamo nell’articolo qui a fianco). BoraMata sarà l’occasione per incontrare persone speciali, per cui il vento è diventato spunto creativo e ludico: venerdì 2 giugno ritornerà a Trieste l’uomo del vento, Maurizio Mimito Stefanizzi, il Sorrydista, che sarà facilmente riconoscibile in giro per la città con la sua cravatta al vento e un look decisamente “eolico”. La cittadinanza sarà invitata a fotografarsi con lui usando l’hashtag #boramata. Sabato 3 giugno sarà invece il momento di Edoardo Borghetti “Edofly”, l’aquilonista giramondo che porterà a Trieste un altro grande creativo del vento, Bernard Dingwerth. Sarà uno spettacolo rivedere le grandi bol di Edofly in piazza Unità insieme ai grandi aquiloni gonfiabili dell’artista del vento tedesco.
Ma la bora sarà declinata anche in chiave musicale, con il concerto “Daghe de Bora” della Banda Berimbau, in chiave teatrale, con le “Letture di Bora” di Sara Alzetta, in chiave enigmistica, con il “Crucivento” ideato da Giorgio Dendi, in chiave letteraria, con la presentazione dell’ultimo libro di Veit Heinichen. Il programma completo della manifestazione su www.museobora.org.
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