Racconti di “Tempeste e naufragi” domenica in regalo con “Il Piccolo”

In omaggio nelle edicole il quarto di cinque volumi dedicati ai racconti mare.
Pietro Spirito
Shipwreck in the Mediterranean sea, illustration. Shipwreck of a boat in the Mediterranean sea. Illustration in: Le Petit Journal, Sept, 13, 1925.
Shipwreck in the Mediterranean sea, illustration. Shipwreck of a boat in the Mediterranean sea. Illustration in: Le Petit Journal, Sept, 13, 1925.

Tempeste, naufragi, salvataggi. Quando il mare interviene direttamente, con forza, nei destini dell’uomo. Da domenica in regalo con “Il Piccolo” ci sarà nelle edicole il quarto di cinque volumi dedicati ai racconti mare. Grazie al contributo di Fincantieri e alla collaborazione di Giulio Einaudi Editore, fino al 25 aprile, per cinque domeniche, i libri della collana porteranno i lettori a compiere un lungo viaggio fra i più noti e famosi racconti di mare di ogni tempo. E dopo i primi tre volumi, “Vite di mare”, con i racconti di Joseph Conrad, Honoré de Balzac, Daniel Defoe, “Bucanieri, pirati e ribelli” con i racconti di Hermann Melville, Arthur Conan Doyle, Jack London e Jules Verne, e “Da un porto all’altro” , con le storie scritte da Dickens, Pirandello, Verga, Scott Fitzgerald, domenica è la volta di “Tempeste e naufragi” , con le pagine di Salgari, Stephen Crane, D’Annunzio, Turgenev, Edgar Allan Poe.

«Annidate talvolta su rupi quasi inaccessibili o affondate nelle sabbie che hanno una consistenza molto problematica, i naviganti che attraversano gli oceani salutano, con una certa commozione, certe torri, spesso informi, che additano loro i pericoli d'un gruppo di scogli traditori o l'entrata d'un porto, dove potranno riposare con piena sicurezza, al riparo dai furori delle onde». Comincia così “Il faro di Dhoriol” di Emilio Salgari, in cui il mare infuriato aggredisce proprio un faro, simbolo di salvezza per i marinai. Ne “La scialuppa”, pubblicato per la prima volta nel 1897, lo scrittore Stephen Crane racconta una disavventura occorsa in mare proprio nel gennaio del 1897. Mentre era diretto a Cuba come inviato speciale per l'insurrezione cubana contro la Spagna, Crane finì in balia delle onde per trenta ora dopo che la Commodore, la nave su cui viaggiava, affondò al largo della Florida. Crane e altri tre uomini dell'equipaggio cercarono di raggiungere la terraferma a bordo di una piccola lancia di salvataggio. Uno dei quattro naufraghi, l'addetto alle macchine Billy Higgins, annegò tra i frangenti mentre tentava di raggiungere la riva a nuoto. Crane scrisse questo racconto subito dopo essersi salvato: è la storia della tremenda esperienza di combattere una battaglia mortale per sopravvivere.

Quando d’Annunzio pubblica su “Il Fanfulla della Domenica” il 20 settembre 1885 la novella “Il martirio di Gialluca”, che nella edizione delle Novelle della Pescara del 1902 prenderà il titolo di “Il cerusico di mare”, appunto il titolo del terzo racconto del volume, ha ventidue anni e nell’estate del 1883, aveva trascorso il suo viaggio di nozze con la duchessina Maria Hardouin di Gallese sull’Adriatico, a Porto San Giorgio, e il suo racconto ricorda l tempesta descritta da Verga nei Malavoglia. Turgenev con “Un incendio sul mare” e Poe con “Manoscritto trovato in una bottiglia chiudono il quarto volume. In attesa, domenica prossima delle “Creature degli abissi”, con i racconti fantastici di George Wells, Hans Christian Andersen, William Butler Yeats e Franz Kafka. —


 

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