Racconti di donne in cerca di libertà che dovrebbero leggere gli uomini

Da Concita De Gregorio a Cianzia Sasso romanzi sulla sapienza al femminile
Le donne sono più sagge
Le donne sono più sagge

 

«Eleonora, tu vuoi avere figli?». «No». «Perché?». «È un'idea che mi spaventa». «Cosa ti spaventa dell'idea di avere un figlio?». «Il padre». Apri a caso, a pagina 116, il libro di Concita De Gregorio, "Cosa pensano le ragazze", (Einaudi Stile libero, pagg. 144, euro 16,00) e ti ritrovi davanti a un dialogo fulminante. Segno di tempi d'incertezza. Ma anche di tensioni. E d'inedite condizioni di scelta e maturità. Perché la ragazza, una delle mille intervistate dalla De Gregorio nell'arco di un paio d'anni, tutte donne dai sei ai 96 anni, rappresenta la determinazione di decisioni in un universo che rifiuta luoghi comuni per andare invece a cercare il fondo, anche doloroso, della propria identità e dunque del proprio destino. È il nuovo protagonismo femminile. Nel confronto difficile con l'altra parte del mondo, quella maschile, che, tramontata la tradizione del "primato per definizione", perde colpi nel ridefinire i propri ruoli nelle relazioni d'amore, nella paternità, nella competizione sul lavoro. Un confronto drammatico. In cui troppo spesso gli uomini danno il peggio di sé, con la scelta della violenza, dell'imposizione, del ricatto, dell'omicidio. L'amore che si svela disamore malato.

Tira invece un'appassionante aria di libertà, nelle pagine della De Gregorio. In tutte le storie che parlano d'amore (molto spesso), amicizia, espressione della femminilità, maturità, ruoli nella vita sociale. Libertà difficile, naturalmente. Ma voluta, conquistata. E difesa, come suggerisce alle nipoti una nonna: "E soprattutto, non smettete mai di studiare, di lavorare, l'indipendenza, prima di tutto". Una libertà consapevole. Anche mediata, quando serve. Cioè tutte le volte - e sono tante - in cui una delle ragazze dei dialoghi racconta di farsi carico di persone e responsabilità che ne rendono la femminilità complessa e piena. Voci forti. In un bellissimo libro. Che dovrebbero leggere innanzitutto gli uomini, per sapere e capire.

D'altronde, sostiene Aldo Cazzullo nel suo nuovo libro Mondadori, che "Le donne erediteranno la terra" (pagg. 245, euro 17,00) perché "sono più attrezzate a cogliere le opportunità che abbiamo di fronte. Perché sanno amare e non perdono quasi mai la speranza". La prende alla lontana, Cazzullo, senza piaggeria. Cita le eroine del mito, Giovanna d'Arco, le sante e le regine. Ricorda le donne della Resistenza che, senza smanie d'eroismo se ne sarebbero rimaste volentieri, nelle case di ringhiera in città, nelle cascine in campagna, ma si sono schierate accanto ai loro uomini, per una battaglia di dignità e libertà. Ricostruisce il difficile percorso della conquista dei diritti. E fa i conti con la forza delle nuove generazioni che sanno, vogliono, intraprendono, comandano. Con una straordinaria sintonia in un mondo in cambiamento. Se la Grande Crisi chiede un'economia "più giusta e sostenibile", sono proprio le donne, le loro nuove generazioni, ad avere strumenti migliori per provare a costruirla. L'esempio? Proprio sua figlia e la società in cui si prepara ad avere ruolo e peso: "Abituate a essere le migliori a scuola, a leggere romanzi dove il pianeta è salvato da una ragazzina… anche per questo costruiranno un mondo in cui non si farà più caso se il capufficio o il capo dello Stato è una donna".

Si può rileggere, in questa chiave di protagonismo consapevole, anche il recupero d'uno dei ruoli femminili tradizionali: la moglie. "Moglie", s'intitola infatti il nuovo libro di Cinzia Sasso (Utet, pagg. 128, euro 14,00). Ed è un racconto sincero della scelta fatta da una giornalista di successo (inviata de "la Repubblica") di rinunciare a un mestiere svolto per anni con soddisfazione e pubblici riconoscimenti per fare la moglie del sindaco di Milano, di Giuliano Pisapia. Non tanto "la first lady" milanese. Ma proprio la moglie che si fa carico, da compagna attenta, degli oneri di chi deve amministrare i mille problemi d'una grande metropoli. C'è, nelle pagine ben scritte, pudiche come succede a chi intelligentemente si mette in gioco, allo scoperto, sia il tempo pubblico comune, gli impegni isttuzionali, ma anche e soprattutto la tutela dell'intimità d'una casa e di una coppia. Che non è una macchina pubblica per costruire e mantenere consenso. Ma un patto a due, amoroso, solidale. La Sasso, insomma, non scrive un libro politico. Ma un libro umanissimo. D'una donna brava, forte e fiera.

Una donna, misteriosa, sta al centro anche nel nuovo libro di Fabio Stassi, "La lettrice scomparsa" (Sellerio, pagg. 273, euro 14,00). È un noir, della cui trama dunque poco di dice. Se non che improvvisamente, da una casa borghese silenziosa e dimessa, dalla vita apparentemente banale d'una coppia anziana, scompare lei, la donna, la moglie. Un mistero. Che investe tempi e modalità, ragioni e retroscena. Se non indagando, con la maestria di cui Stassi si è già dimostrato ben capace, proprio negli angoli oscuri della vita antica di quella coppia. E seguendo una bizzarra intuizione. Perché è proprio la sapienza d'una donna, in cerca finalmente d'autenticità d'esistenza sincera e dignitosa, a seminare, nelle pagine di vecchi libri presi in prestito in una biblioteca, il segreto per spiegare non una morte, ma una vita. Molto femminile.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo