Quel vinile che non muore mai: a Chiarbola la Mostra del disco FOTO

TRIESTE Torna al PalaChiarbola la Mostra mercato del disco, del cd e del dvd usato e da collezione. La manifestazione, giunta alla 14esima edizione per l’organizzazione dell’associazione Musica libera, si svolgerà domenica 29 novembre dalle 10 alle 19. Sarà presente una settantina di espositori che metteranno a disposizione degli appassionati rari vinili e altri supporti musicali, memorabilia, libri, riviste specializzate e tanto altro ancora. Provengono da diverse parti d’Italia, ma pure dalle nazioni contermini, dalla Svizzera, dalla Germania e dall’Ungheria.
In tempi dove imperano le note virtuali scaricate da Internet più o meno legalmente, c’è chi ancora è disposto a scucire diversi bigliettoni per assicurarsi un microsolco d’annata. Perché? Questione di nostalgia, la brama del possesso, il demone del collezionista in piena azione, queste solo alcune delle opzioni da considerare. Una, in particolare, merita la lente d’ingrandimento: scaricare musica dal net vuol dire incappare spesso in formati diafani, mediocri, sbiaditi. Il disco in vinile, come pure i cd, garantiscono invece uno spettro di sonorità più ampio, caldo e espressivo.
Come un vino d’annata, il vecchio vinile emana ancora tutti i suoi profumi nonostante le ingiurie del tempo. Subito accanto, la copertina tra le mani, l’ascoltatore può godere delle illustrazioni e delle immagini solitamente ispirate dalle canzoni incise, dei testi e dalle note riportate, trarre indicazioni e stimoli per approfondire contenuti musicali e cantati. Il file scaricato dalla rete invece appare struttura effimera che spesso viene cancellata come si suole con una foto digitale mal riuscita. La crisi della musica, oggi, deriva anche da questa forma di consumo veloce, ingorda, evanescente.
Forse per questa ragione oggi il vecchio vinile è risorto. Anche le giovani generazioni meritano, per esempio, la degustazione di un King Crimson d’annata: “In the wake of Poseidon” (Island 1970) coniugava temi melodici e ritmi complessi con riferimenti, nei testi, alla dottrina delle idee di Platone, alla scrittura pacifista di Herman Hesse, all’alimentazione macrobiotica. Spunti interessanti per un ascoltatore invogliato e stimolato a approfondire.
Alla mostra di Chiarbola ci sarà di tutto e di più per soddisfare quei palati che anelano all’indagine e alla profondità. Non sarà solo una questione di possesso, piuttosto il desiderio di imboccare l’ennesimo labirinto sonoro dove perdersi per poi ritrovarsi con l’anima corroborata da suoni di questo e di un altro mondo.
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