Quel che le donne dicono (a Ruggero)

Stasera a Lignano il comico udinese che ha sbancato con un brano su Youtube

In un'estate avara di tormentoni, “Quello che le donne dicono” di Ruggero dei Timidi, cantante con 2.500.000 visualizzazioni su Youtube, può essere forse una delle canzoni del 2014. Risposta, seppur tardiva, a “Quello che le donne non dicono” di Enrico Ruggeri interpretata da Fiorella Mannoia, è la canzone che ha lanciato il cantante partorito nel 2013 dalla mente di Andrea Sambucco (udinese trapiantato a Milano) noto per le apparizioni a Zelig, dov'era il “Maniaco”. Ma la sua carriera è nata proprio a Trieste, in una serata con Flavio Furian al Caffè San Marco. “Pensiero Intrigante”, “Notte Romantica”, “Padre e Figlio” sono alcuni dei successi di Ruggero che si potranno ascoltare dal vivo stasera alle 18 al Tenda di Lignano Pineta.

«Ho iniziato come musicista – scherza Ruggero/Sambucco - poi ho scoperto la vena comica. Inizialmente ho partecipato a vari concorsi, vincendone alcuni. Prime serate in regione, grazie anche al triestino Furian. Poi, dopo un po' di anni passati tra Udine e Milano, mi sono trasferito nella metropoli lombarda venendone fagocitato».

Lavorare a “Colorado” o “Quelli che il calcio” «è adrenalinico e stimolante, anche se a detta dei colleghi più anziani “non c'è più l'audience di una volta”. I tempi sono cambiati, i canali moltiplicati e sempre più spesso i grandi numeri li fai con internet».

E Ruggero? «Tutto è partito da una canzone (“Timidamente io”) che ho composto per scherzo e girato tramite whatsapp alla mia fidanzata. Purtroppo lei ha riso e questo mi ha invogliato a continuare. Ruggero è nato immediatamente dopo, ma si è subito impadronito della scena, lasciandomi dietro le quinte. È un cantante dalle sonorità senza tempo, ma dalle tematiche molto attuali».

Dopo un lungo apprendistato in cantina con il gruppo de I Timidi, ha deciso di uscire allo scoperto. Osteggiato dai grandi canali televisivi e radiofonici ha puntato tutto “sull'internet”. Merito del passaparola. La filosofia di Ruggero è molto semplice: vuole portare le sue emozioni a più pubblico possibile. Per questo il 14 settembre volerà addirittura a New York al Festival della Canzone Italiana.

I concerti li tiene con le basi messe rigorosamente dal vivo e accompagnandosi alla chitarra classica per i bis. Come fosse Modugno. Sarà un tripudio di amore vero verso il pubblico, che in genere è corrisposto. Un'ora di musica dalle atmosfere classiche con qualche strizzatina d'occhio alle atmosfere balneari. E anche un po' di divertimento, che non guasta mai».

E poi? «Il punto di arrivo di ogni cantante è San Siro, ma va benissimo anche il "Rocco". Se avete lasciato sugli spalti il pubblico cartonato direi che è fattibile. L'unica cosa che non farà sarà dire "mandi". Non è ancora ai livelli di Springsteen».

Gianfranco Terzoli

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