Quando gli dei scatenarono la peste per vendicare “Il silenzio delle ragazze”



Tutte le storie dell'antichità ruotano attorno ai responsi oracolari. La guerra per la conquista di Troia si protrae ormai da anni. Nel campo degli Achei scoppia la peste, come uscirne vivi? Per sapere che misure adottare bisogna rivolgersi a un oracolo, a un veggente. La vicenda raccontata da Omero nell'Iliade è stata ora rinarrata in “Il silenzio delle ragazze” dalla scrittrice inglese Pat Barker (trad. di Carla Palmieri, Einaudi pp. 345, euro 18,50) che ne propone un'inedita lettura tramite gli occhi, la sensibilità, le sensazioni, le paure, la pelle, le umiliazioni, la voce di Briseide, moglie del re di Cilicia, catturata da Achille come bottino di guerra.

Pat Barker, classe 1943, si è fatta un nome come esperta della Grande Guerra con la trilogia “Rigenerazione” (Melangolo pp. 220) e col suo nuovo romanzo ricostruisce la guerra delle guerre, quella di Troia, dall'ottica delle schiave troiane.

“Il silenzio delle ragazze” s'apre in medias res, così vediamo Criseide, figlia di Crise, sacerdote del dio Apollo, fatta prigioniera da Agamennone, comandante dell'armata greca, che ardisce addirittura scacciare il sacerdote quando questi lo prega di restituirgli la figlia. Apollo, “Signore dei topi” e “Dio delle pestilenze” si vendica dell'umiliazione subita da Crise mandando grassi ratti a disseminare dolore, distruzione e morte tra gli Achei. Con le altre schiave troiane, Briseide deve curare gli appestati, lavare i cadaveri dei morti, accudire le truppe, tessere le stoffe per gli abiti dei soldati e soddisfare le loro voglie. Intanto la peste fa più vittime della guerra. Briseide racconta allora che viene consultato un oracolo troiano passato al nemico, Calcante, ch'era stato già interpellato quando la flotta greca aveva rischiato d'esser distrutta da una tempesta scatenata da Artemide offesa da Agamennone. Per placare la dea offesa, l'oracolo aveva ordinato all'Atride di sacrificare sua figlia Ifigenia. Arrivata in Aulide con la madre Clitemnestra, Agamennone aveva fatto sgozzare Ifigenia e il suo sacrificio aveva placato la tempesta, ma non l'odio di Clitemnestra per suo marito.

Anche nella nuova emergenza, l'oracolo Calcante non può far altro che informare gli Achei che la peste è causata dalla loro empietà verso gli dei. Agamennone è costretto a restituire Criseide al padre, ma pretende in cambio la bella schiava di Achille. La notizia è ferale per l'orgogliosa Briseide che, pur odiando colui che l'ha fatta schiava e ha sterminato la sua famiglia, è riuscita a stabilire uno strano rapporto di complicità sia con Patroclo, l'amante di Achille, che con l'eroe Acheo, al quale ricorda l’amata madre Teti.

Achille è costretto a cedere Briseide a Agamennone, ma per ripicca smette di combattere. Per Briseide, sola, più che mai reificata, questa è la più alta prova di resilienza. Tornerà a essere la concubina di Achille solo dopo la morte di Patroclo, quando l'eroe tornerà in campo per uccidere Ettore e farne orrendo scempio, ma per poco. Il suo racconto si chiude con la notizia che Paride e Polissena, figli di Priamo, sono riusciti a ordire un inganno che sarà fatale all'eroe acheo.

Miti eterni, attuali come non mai. Cassandra, sacerdotessa di Apollo, aveva già predetto tutto fin dall'inizio, ma nessuno l'aveva capita o aveva creduto alle sue profezie. Morale: in caso di pandemia bisogna ben valutare a quale oracolo rivolgersi. —

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