Porte aperte a Villa Necker da Napoleone casa degli eserciti
Gli studenti delle scuole a leziianfranco Terzoli
Villa Necker, dal’54 sede di Comandi militari italiani territoriali, si apre al pubblico. E a guidare la visita saranno dei giovanissimi “ciceroni”. Domani, in occasione del 158° anniversario della costituzione dell’Esercito Italiano, dalle 8. 30 alle 17 si potrà visitare la villa sede del Comando Militare Esercito Fvg (ingresso da via dell’Università 2), una tra le prime – e la meglio conservata – residenze “domenicali” con parchi e giardini a fiorire in città. Conosciuta in precedenza come “Villa Principe Napoleone” o “Villa Montfort”, vi nacquero i tre figli del fratello dell’imperatore. E sarà una visita a misura di studente: in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, vedrà gli alunni delle scuole secondarie di II grado cimentarsi in veste di “aspiranti ciceroni”. Saranno infatti i ragazzi del Liceo Classico Petrarca e dell’Isis Da Vinci-Carli-de Sandrinelli a illustrare ai visitatori il patrimonio artistico e botanico della villa: occasione unica per scoprire una dimora storica in stile neoclassico del centro storico e conoscere una parte della città solitamente non accessibile. Villa Necker nasce nel 1775 come Villa Anonima. Qui l’ingegnere militare Vincenzo Struppi realizzò il primo giardino all’italiana. Il parco è ornato da statue, fontane, pergolati, pozzi e altri elementi architettonici dello scultore Antonio Marignani, mentre le aiuole suggeriscono la moda botanica olandese e gli arabeschi quella orientale. Entrambi i gusti sono riconducibili ai due ultimi proprietari: Jérôme Bonaparte e Antonio Faraone Cassis. Nell’allora dimora “Villa Principe Napoleone” o “Villa Montfort” nacquero i tre figli del principe, tra i quali il Principe Napoleone Giuseppe Carlo Paolo. Jérôme l’abitò fino al 1823, vendendola l’anno dopo al ginevrino Alfonso Teodoro Carlo Francesco de Necker, titolare di una ditta di commercio e console svizzero a Trieste. Da allora la villa assunse il nome attuale. In seguito, dal 1851 al 1918, passò al Seebezirkskommando austriaco, quindi ai Comandi militari italiani fino all’’8 settembre’43 prima di venire occupata dal Comando delle Truppe della Wehrmacht, e, per un brevissimo periodo nel’45, da reparti vari di truppe e partigiani jugoslavi, fino al ritorno delle truppe italiane da cui fu sfruttata come alloggiamento di reparti alleati, tra cui un battaglione inglese, il Reme (Royal Electrical and Mechanical Engineers). Sono 18 i comandanti succedutisi dall’86 a oggi, l’ultimo dei quali, il colonnello Livio Ciancarella, è attualmente in carica. —
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