“Play Strindberg”, l’amore come galera

Apre martedì la stagione dello Stabile. Dal primo novembre “Das Kaffeehaus”

TRIESTE. Due riscritture drammaturgiche che attraverso le loro differenti letture del teatro e della società, nella forza dei personaggi e dei loro intrecci trovano, rispetto alla loro creazione, ancora il riscontro col presente. "Play Strindberg" di Friedrich Dürrenmatt, rielaborazione dallo strindberghiano "Danza di morte", diretto da Franco Però, con la "prima" alla Sala Assicurazioni Generali martedì 25 ottobre, e "Das Kaffeehaus" di Rainer Werner Fassbinder, dalla commedia goldoniana "La bottega del caffè", in debutto nazionale per la regia di Veronica Cruciani alla Sala Bartoli il 1° novembre, sono le nuove produzioni che apriranno la stagione dello Stabile del Friuli Venezia Giulia. La messa in scena di "Play Strindberg", che ha debuttato in anteprima al "Mittelfest" di Cividale, è in replica al Rossetti sino al 30 ottobre e promette di stupire sin dalla scenografia. «Intende proseguire - spiega Però - l'indagine sulla famiglia iniziata l'anno scorso con "Scandalo" di Schnitzler. Se con quel testo la si considerava nel suo rapporto con la società, in questo caso al centro è invece un'implosione della famiglia stessa».

Interpreti dello spettacolo sono Maria Paiato, Franco Castellano e Maurizio Donadoni, chiamati a dare vita alla vicenda di un amore che «finisce con il diventare solo una galera». «È un'opera del 1969, che attraverso il sarcasmo, un'ironia che trascolora nel grottesco, racconta con un linguaggio scarno le dinamiche fra tre personaggi posti sotto le luci glaciali di un ring. Tra uno scontro e l'altro i combattenti riprendono fiato per un attimo e lo spettatore rielabora ciò a cui ha appena assistito».

"Das Kaffeehaus" invece, che a sua volta debuttò nel 1969, è in scena sino al 20 novembre alla Sala Bartoli ed è una rielaborazione del testo di Goldoni del 1750. Fassbinder non tradisce, ma asciuga e trasforma il testo originale. «È - sottolinea la regista - un graduale, lento, inesorabile smascheramento di una situazione che si rivela sempre più nell'incontro-scontro di un gruppo di persone guidate dal desiderio del denaro e del potere».

Annalisa Perini

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