Pistoletto inaugura Spazio5 e fa a pezzi l’opera di Pozzar

TRIESTE. L'ambiente è caldo, accogliente, parquet in legno chiaro, muri e porte bianche; librerie alle pareti, comodi divani su cui sedersi a conversare, lampade dalla luce insieme chiara e soffusa. Si trova al piano rialzato del Palazzo progettato da Ruggero Berlam nel 1890 in via Giulia 5, parte di un caseggiato che Marco Pozzetto annoverava tra i più belli costruiti in città alla fine del secolo. È qui che domani sera, alle 20, apre un nuovo spazio per l'arte, Spazio 5, con un ospite d'onore d'eccezione: Michelangelo Pistoletto.
“Aprés tout” è il titolo dell'opening che metterà in scena la realizzazione e la successiva distruzione di un'opera dell'artista Laura Pozzar, con un'azione dell'attrice e performer Sara Alzetta e l'intervento di Pistoletto. La performance iniziale, ideata da Laura Pozzar, prevede la creazione di un Kolam sul pavimento centrale di Spazio5, quale segno ben augurante per l'inizio dell'attività della galleria. Disegnati davanti alla porta di casa o dei templi, i Rangoli o Kolam come sono chiamati nel Tamil Nadu, vengono infatti tradizionalmente tracciati come simbolo di fortuna, benvenuto, protezione e buon auspicio dalle donne indiane, che utilizzano solitamente materiali organici quali ad esempio petali di fiori o farina di riso. Generalmente sono tracciati geometrici simili a frattali o immagini caleidoscopiche.
Il disegno sarà preparato precedentemente all'inaugurazione e la stanza verrà chiusa sino all'ora di inizio della performance. Michelangelo Pistoletto attraverserà quindi per primo l'opera mentre Sara Alzetta camminerà sopra il Kolam fino alla sua totale dissoluzione. A seguire ci sarà una conversazione tra Michelangelo Pistoletto e Vania Gransinigh, conservatrice di Casa Cavazzini, attuale sede del Museo d'arte moderna e contemporanea di Udine, nonchè curatrice della Galleria d'arte contemporanea di Monfalcone. In un momento critico come quello attuale la notizia dell'apertura di una nuova galleria d'arte in città non può che essere accolta con entusiastico favore, considerato anche il fatto che il titolare, Manuel Fanni Canelles, regista, formatore teatrale, videoartista e produttore indipendente, ha già ben chiare e definite le idee della sua prossima attività. A Spazio5 si potranno vedere le opere di alcuni nomi storici dell'arte contemporanea italiana ed internazionale come ad esempio il Gruppo T di Giovanni Anceschi e Gianni Colombo, o Bruno Munari; le opere degli austriaci Karl Prantl e Jorrit Tornquist o dell'artista boemo Vladimir Škoda. Ma non mancherà l'attenzione nei confronti di giovani emergenti ancora una volta sia sul campo nazionale che su quello estero.
Inoltre Spazio5 intende proporsi non solo quale spazio espositivo, ma anche come luogo di progettazione artistica, piattaforma di incontro tra linguaggi espressivi diversi. Intende attivare collaborazioni con spazi museali e altre realtà presenti sul territorio, aprendosi anche ad attività di residenza artistica. «Mi piace pensare - dice Fanni Canelles - di poter sviluppare percorsi artistici seguendo sentieri diversi da quelli solitamente praticati in Italia, per cercare di amplificare la percezione del sistema dell'arte: non ci sarà soltanto il curatore che invita l'artista per una mostra, ma anche l'artista che chiama un altro artista, o il curatore che si confronta con un altro curatore». Uno spazio nuovo e innovativo dunque, aperto a partire da domani, dove è gradita la prenotazione: info 040635589; www.facebook.com/spaziocinque.ts.
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