Peter Pan sull’Isola che non c’è
TRIESTE Si avvicina il Natale e come da tradizione è tempo di favole. Al Rossetti, da giovedì 6 dicembre a domenica 9 ritorna il musical "Peter Pan". Nei panni dell'eterno ragazzino Giorgio Camandona un giovane perfomer che si sta ritagliando un meritato spazio nel panorama del musical italiano.
«Per me ottenere questo ruolo è stato fantastico», spiega Camandona. «È la realizzazione di mio sogno che da tempo tenevo chiuso nel cassetto. Sono due anni che porto in scena Peter Pan e posso dire che ho capito cosa significhi vivere un sogno di giorno in giorno».
È una prova impegnativa, soprattutto per il protagonista, cui viene richiesto di ballare, cantare e recitare. «Questo spettacolo mi consente di esprimermi a tutto tondo utilizzando tutte le discipline che conosco - aggiunge Camandona -. Ho notato però che quando sono in scena mi sento investito di una ulteriore responsabilità, ovvero di ridare credibilità e vita a un personaggio che è immortale, che appassiona diverse generazioni».
Peter Pan, in Italia conta sulle musiche di Edoardo Bennato. Grandi hit come "L'isola che non c'è", "Capitano Uncino" o "Viva la mamma" si sono facilmente legate al testo di James Matthew Barrie.
«Per la prima volta in vita mia non ho dovuto imparare le canzoni di uno spettacolo. Le conosco tutte sin da quando ero un bambino. Le cantavo con mio papà e anche con gli scout», spiega Camandona -. Ora l'unica differenza sta nel fatto che presto molta più attenzione alle parole e al significato che esse portano con sé».
Uno spettacolo che va bene per ogni età e che parla di Bimbi Sperduti, in un'isola che non c'è, lontani dal mondo reale, capace di attirare l'attenzione dei piccoli che sempre più spesso si nascondono dietro allo schermo di un tablet o dei telefonini dei genitori. «Ho sempre pensato che l'isola che non c'è fosse uno spazio ricco di pace e creatività. Peter Pan scappa da un mondo in cui avrebbe un futuro programmato e che lo costringerebbe a diventare grande per rifugiarsi in un luogo con amici e nemici.
Rimane imprigionato in questa realtà ma trova un suo equilibrio che gli permette di restare bambino. Ho due nipoti e spesso noto che tendono a essere poco stimolati alla creatività. Quando vedo dei bambini con i tablet spero sempre che siano impegnati in qualche gioco che stimoli la loro fantasia e che non stiano invece solo usando giochi che fanno perdere loro il tempo che serve ai genitori. Credo che la creatività meriti di essere coltivata sempre, come fa Peter».
Nonostante un curriculum molto interessante, che lo ha visto impegnato in titoli come "Newsies", "Pinocchio il grande musical", "Grease" o "Cabaret", Camandona a Trieste ci è venuto una volta sola, con "Frankenstein jr.".
«Ricordo benissimo la città e l'emozione che ho provato entrando al Rossetti. Per noi musical performer quel teatro è sempre una tappa importante. Quando vediamo tra le date di una tournée lo Stabile del Fvg ci sentiamo felici perché sappiamo di andare in un luogo in cui troviamo un pubblico preparato che si aspetta il massimo e io non vedo l'ora di tornarci».
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