Per lanciare “Don Giovanni” tango e maratona erotica

Il debutto dell’opera al Verdi preceduto da una Gran Milonga, un percorso fotografico e la proiezione di “Juan”
Don Giovanni si intrattiene con Saba
Don Giovanni si intrattiene con Saba

TRIESTE. Tra eros, seduzione e gioco, il “Don Giovanni” di Mozart debutta a Trieste uscendo dagli spazi dedicati alla lirica. Ballerini, fotografi, artisti, attori saranno protagonisti di una serie di eventi itineranti che farà da “assaggio” alla prima dell’opera, il 30 ottobre al teatro Verdi, in quella che è anche la prima stagione firmata dal nuovo sovrintendente, Stefano Pace.

Raccolti sotto il cappello dell’hashtag #dongiovanniproject, con cui il seduttore seriale vuol diventare virale su Facebook, Instagram e Twitter, gli appuntamenti di avvicinamento alla prémiere, pensati per un pubblico trasversale per età e interessi, vanno alla ricerca della modernità di Don Giovanni e della forza, attualità e versatilità del suo personaggio nel nostro immaginario.

Via, dunque, alla maratona il 22 ottobre, quando la tradizionale prolusione, alle 18 al Ridotto, si svecchia e diventa lezione-spettacolo, affidata al direttore Gianluigi Gelmetti e al regista Allex Aguilera, al suo esordio in Italia, affiancati dal direttore del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia Franco Però e dall’attrice della sua compagnia, Lara Komar. La discussione, moderata dallo stesso sovrintendente Pace, toccherà gli aspetti più controversi del personaggio e le sfide di un’interpretazione che da sempre affascina registi e direttori d’orchestra.

Un’immagine dal progetto “Motel story” di Maurizio Melozzi
Un’immagine dal progetto “Motel story” di Maurizio Melozzi

Dress code elegante, naturalmente rosso e nero, per la serata di venerdì 23, quando il Verdi cambierà pelle per aprirsi a tutti i tangueri triestini che, dalle 21 alle 2 di mattina, daranno vita a una Gran Milonga organizzata in collaborazione con il Circolo del tango argentino di Trieste. Alle 23.30 il momento clou della nottata, con la ronda di sette coppie di maestri in rappresentanza delle tante scuole triestine: Ubaldo Sincovich e Silvia Galetti, Franco Giombetti e Arianna Starace, Guillermo Berzins e Chiara Angelica, Fabrizio Dodici e Irene Laurenti, Mauro Damiani ed Ester Orlando, Andrea Joschi e Alexandra Lioubova, Pablo Furioso e Federica Moretto interpreteranno, tra i rossi pompeiani degli arredi e sotto i riflettori del teatro, il gioco della seduzione che è l’anima del tango.

Sarà la notte dell’eros quella di sabato 24 ottobre, grazie alla Casa dell’arte (e al sostegno della Fondazione Foreman Casali) che mette in rete otto dei suoi spazi espositivi per ospitare la Terza maratona notturna dedicata alla fotografia italiana e internazionale.

Eros e seduzione è il tema del percorso, preceduto, dalle 18.30 alle 20 nel foyer del “Verdi”, da una preview delle immagini in mostra in un intervento di videomapping di Cecilia Donaggio del Gruppo 78, che proietterà su tre elementi del teatro una selezione di “scatti”, con brindisi finale. In ciascuno spazio espositivo ai visitatori verrà consegnato un coupon: chi ne raccoglierà otto riceverà una riduzione del 10% sul biglietto del Don Giovanni (non nella prima serata), sempre che rientri tra i primi dieci visitatori che in quella galleria avranno completato il percorso.

La maratona di fotografia, dalle 20 alle 24, abbraccia la DoubleRoom di via Canova 9, dove la giovane fotografa Nika Furlani presenta il progetto “Rouge” realizzato nell’ex peep-show e oggi Museo erotico Racka di Celje, protagonista il ballerino Gogi Kusic che interpreta l’ambiguità del terzo sesso in pose tra fashion e ritratto. In mostra in questa galleria anche il sadomaso “Escape” di Roberto Peccianti.

Il percorso prosegue con l’ironia dell’instagrammer Spherecode al MetroKubo (via dei Capitelli 6563b), con l’eros del primo ’900 nella selezione di immagini dal Museo e dagli Archivi Fratelli Alinari di Firenze allo Studio Tommaseo in via del Monte (via del Monte 2/1) e i classici proposti dalla Scuola del Vedere di via Rittmeyer 18 (primo piano), che presenta il celebre “Female torso with veil” di Herb Ritts accanto a immagini di Enzo Gomba, André Kertész, Tomaž Lunder, Fabio Rinaldi, Jock Sturges.

La caccia alla foto tocca poi Bra11 (via Bramante 11), dove sono esposti gli autoritratti di Patrizia Miliani, che condivide con il pubblico l’esperienza del suo corpo dopo un incidente; EContemporary (via Crispi 28) con le figure femminili nelle stanze d’albergo di “Motel story” di Maurizio Melozzi; LeoLab (via dei Leo 6/a), dove trova spazio il piacere degli occhi e delle papille gustative nel trionfo zuccheroso di “Gnam” del giovane Davide Maria Palusa e infine da LiberArti di piazza Barbacan, con le installazioni fotografiche di Annette Godard e María Sánchez Puyade. Per condividere sui social oltre a #dongiovanniproject è attivo l’hashtag #fotonottetrieste.

Le tappe di avvicinamento si concludono il 28 ottobre, alle 18, al cinema Ariston, dove verrà proiettato il film “Juan” (2009), mai distribuito in Italia e liberamente ispirato all’opera di Mozart. Il film, in prima visione regionale, ha un’ambientazione contemporanea e urbana ed è firmato da una figura eclettica e innovativa del teatro europeo, Kasper Holten, che è regista d’opera, scrittore, manager teatrale, e oggi direttore artistico della Royal Opera Company per la Royal Opera House di Londra. Anche chi andrà all’Ariston o parteciperà alla notte tanguera riceverà un coupon con lo sconto del 10% sul biglietto. Così “Don Giovanni”, passato l’inespugnabile rito della “prima”, cerca di sedurre un nuovo pubblico.

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