Paul Wertico, genio delle bacchette a Monfalcone un trio avventuroso

L’hanno definito “leggenda della batteria jazz” e “genio delle bacchette”, sicuramente uno dei batteristi più versatili e talentuosi in circolazione, l’americano Paul Wertico è stato membro del gruppo di Pat Metheny dal 1983 al 2001, in quel periodo ha vinto sette Grammy (come migliore performance jazz e come miglior esibizione strumentale), accumulato dischi d’oro e partecipato alla registrazione della hit “This Is Not America” di David Bowie. Tra i progetti attuali c’è Free The Opera! con Fabrizio Mocata al pianoforte e Gianmarco Scaglia al contrabbasso, un trio stellare oggi alle 18 in concerto al Carso in Corso di Monfalcone (organizzano le Associazioni Nuovo Corso e ARTeFUMETTO, ingresso libero). «Tutto è cominciato con il chitarrista Raimondo Meli Lupi – racconta Wertico – che mi chiese di venire in Italia a suonare nei the Open Frontiers International Project con lui, Gianmarco e il sassofonista dei Supertramp, John Helliwell. “Free The Opera!” è diventato anche un cd per la Ram Records di Meli Lupi. In Italia ho trovato splendidi musicisti. Mia moglie e mia figlia sono innamorate del vostro paese per tanti motivi (gente, cultura, cibo, vino, bellezza dei paesaggi) e abbiamo parlato spesso di trasferirci, non escludo che possa accadere in futuro».
Paul, cosa proponete stasera a Monfalcone?
«Un trio che suona in maniera emozionante e avventurosa, non importa se interpretiamo opere di Puccini e Verdi o se stiamo improvvisando al 100%, abbiamo tra noi una chimica tale che è sempre gioia pura suonare assieme».
Come si è evoluta la sua tecnica?
«Da sessantaseienne sono più veloce e ho più tecnica che mai e ora suonare la batteria è incredibilmente facile e musicalmente soddisfacente».
A un giovane batterista cosa consiglia?
«Suona con passione, prova più che puoi, segui i maestri, impara più canzoni possibile, studia la teoria, ascolta tutti gli stili musicali, sii creativo, non avere paura di essere te stesso, stai sempre in movimento, fai sì che gli altri provino piacere a suonare con te. Prendi la batteria seriamente ma al tempo stesso divertiti e sii una persona gentile, di cui gli altri possano fidarsi quando si lavora assieme».
Gli anni con Pat Metheny?
«Un’esperienza meravigliosa: suonare grande musica con musicisti enormi, girare il mondo e avere la possibilità di far ascoltare la mia batteria a milioni di persone».
Che bilancio fa?
«Il mio viaggio musicale è stato una vera gioia e mi sento benedetto per aver avuto la carriera che ho avuto. Mi sto godendo tutto, ora più che mai».
I suoi impegni?
«Sono professore associato di jazz e musica contemporanea alla Roosevelt University College of Performing Arts di Chicago, ho diversi dischi in uscita e molti concerti, clinic, masterclass. La mia band Wertico Cain & Gray sta per pubblicare il settimo cd e anche un video di noi in studio di registrazione. Cd in uscita anche per Open Frontiers International Project e tour italiano in agosto. Il Paul Wertico Trio, con due fantastici musicisti di Chicago (il chitarrista John Moulder e il bassista Eric Hochberg) ha in calendario concerti e in uscita “First Date”, un cd del nostro primo concerto assieme, 25 anni fa a Ottobeuren in Germania. Due cd inediti con l’incredibile pianista Howard Levy intitolati “Harmonica Jazz” e “The NBV Quintet”. Ho scritto anche un libro che è una guida per batteristi, “Turn The Beat Around” pubblicato da Alfred Music. Insomma, le novità sono così tante che invito a visitare il mio sito ufficiale per il resto!».
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