Patti Smith, prima volta a Trieste: il 26 novembre canterà al Rossetti
TRIESTE. «Ho sempre pensato di essere una poetessa, una performer, un’artista; la musica, anzi il pubblico, mi ha permesso di essere musicista, scrivere canzoni non è come scrivere poesie. La poesia è mistero, scrivere canzoni è soprattutto per gli altri, la poesia è per sé stessi. Molte poesie mie nessuno le ha lette»: così ha affermato Patti Smith, di recente a Taranto, dove è stata immortalata mentre passeggiava sul bagnasciuga di una spiaggia di Castellaneta Marina a piedi nudi, vestita però con il suo solito completo, con tanto di giacca a maniche lunghe, bagnandosi completamente i pantaloni, tra lo stupore dei bagnanti in costume.
Amante dell’Italia e della sua cultura, in regione è passata diverse volte, in concerto al Castello e al Nuovo Giovanni da Udine o a Villa Manin, o anche per un omaggio alla tomba di Pasolini a Casarsa. Ha dichiarato ora di essere attratta dalla città di Svevo, Saba e Joyce, dei confini (ah se sapesse le ultime inquietanti novità…), della mitteleuropa: sarà quindi per la prima volta in assoluto a Trieste.
Una data al Politeama Rossetti fatta “indovinare” al pubblico già nei giorni scorsi con la pubblicazione di alcune foto e indizi sui social in cui si poteva capire senza ombra di dubbio che si trattava dell’artista americana. «La rivista Rolling Stone l’ha inserita nella sua classifica dei 100 migliori artisti di sempre. Il Rossetti ospiterà una delle figure rivoluzionarie del rock che ha deciso di suonare a Trieste, affascinata dalla sua storia e cultura» si leggeva su facebook. Annunciata oggi la data: sarà martedì 26 novembre, in duo con Tony Shanahan, le prevendite partono giovedì.
“Jesus died for somebody’s sins but not mine” (“Gesù è morto per i peccati di qualcuno, ma non i miei”): le parole per Patti Smith hanno sempre avuto un ruolo fondamentale. Cantate, urlate, recitate, scritte. Una donna libera, che ha sempre fatto quel che ha voluto, anche contraddicendosi ma forse per questo è diventata un’icona, non ha mai perso smalto e credibilità.
Tra i fan triestini, c’è anche Adriana Schepis, autrice del libro «Patti Smith – Voglio, ora» (Imprimatur, distribuzione Rizzoli) uscito nel 2017. Un volume che ben riassume la vita della Smith, fatta di continue resurrezioni, colpi di scena, atti di ribellione e imprevedibili svolte. La storia di una ragazza che si aggira magrissima e affamata per la New York degli anni Settanta, lungo le strade del Greenwich Village e nelle stanze del Chelsea Hotel; che trova conforto nella guida spirituale di Arthur Rimbaud, Jimi Hendrix e Jim Morrison, e guadagna il supporto di alleati come Robert Mapplethorpe, William Burroughs, Allen Ginsberg e Bob Dylan; che inizia a esibirsi sul palco dello scalcinato CBGB assieme ai Television e ai Ramones e arriva a essere acclamata in tutto il mondo. —
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