Parte Discover Tartini: concerti e un museo per i suoi primi 250 anni
TRIESTE Musicista, genio del violino e della composizione, Giuseppe Tartini, ma anche protagonista illustre dell’illuminismo europeo. Un artista e intellettuale inserito a tutto campo nel clima e nell’atmosfera culturale del suo tempo, il 1700. Di più, Tartini manifestò ingegno e inventiva anche nella didattica, in cui portò, aspetto probabilmente meno noto, il suo lato di uomo di scienza, con intuizioni e studi nel campo della fisica applicata all’ambito musicale che avrebbero fruttato negli anni venire e nel secolo successivo. Nel 2020 ricorreranno i 250 anni dalla sua scomparsa, ma Trieste, assieme a Pirano e Padova, già ne precorre l’omaggio con Discover Tartini, una serie di iniziative transfrontaliere per far rivivere a tutto tondo il compositore di Pirano. Si parte già domani, con il debutto, alle 20.30, di un festival al Conservatorio Tartini che, con un ricco programma protratto fino al 19 settembre, proporrà oltre all’ascolto delle opere più celebri del compositore, anche prime esecuzioni, inediti, riscoperte di partiture non visitate nei nostri tempi, e permetterà di conoscerne l’influenza peculiare nei suoi allievi, nonché l’ascolto di autori coevi.
L’evento di apertura della rassegna “Il Suono di Tartini” sarà nel segno de “La divina Armonia”, con Lorenzo Ghielmi al clavicembalo e Mayumi Hirasaky al violino. La rassegna vedrà interpreti ed ensemble come i violinisti Enrico Gatti, Marie Rouquié, Gaetano Nasillo e Marcello Gatti, tutor dell’Orchestra Barocca dei Conservatori Italiani che si esibirà al Teatro Verdi. Fra gli altri, anche il Duo Crtomir Siskovic violino e Luca Ferrini clavicembalo, protagonisti nell’ambito di “Tartini e le sonate degli allievi”. È prevista il 5 giugno l’integrale dei Concerti per flauto del piranese con l’Orchestra Harmonicus Concentus e i solisti Daniele Proni al cembalo e Manuel Staropoli al flauto dolce.
Come è stato spiegato ieri nel corso di una conferenza nella sede di Trieste dell’InCE, il festival è solo una delle molteplici iniziative in programma nell’ambito del progetto “Interreg “tARTini: Turismo culturale all’insegna di Giuseppe Tartini – Kulturni turizem v znamenju Giuseppeja Tartinija”, che vede capofila il Comune di Pirano in partnership con il Conservatorio di Trieste, l’Università di Padova, il Segretariato dell’Iniziativa Centro-Europea (InCE), la Comunità degli Italiani di Pirano e il Festival di Lubiana. Co-finanziato attraverso l’Interreg Italia-Slovenia 2014-2020, il progetto si sviluppa anche lungo percorsi di turismo culturale, fra Pirano, Lubiana e Padova, passando per Trieste, sede “baricentrica” delle iniziative e intende valorizzare il patrimonio artistico, didattico, filosofico e scientifico tramandato da Tartini. Proprio a Trieste il Conservatorio Tartini, in settembre, inaugurerà uno spazio espositivo permanente con molti oggetti appartenuti all’artista, e che sarà inserito nella rete dei musei civici cittadini. Il museo ospiterà oggetti custoditi attualmente nella Bibliomediateca, come la parrucca, un ritratto in veste da camera, il crocifisso, la maschera mortuaria in cera, giunti a Trieste attraverso lasciti e donazioni.
Nel fondo antico della Bibliomediateca anche varie edizioni a stampa settecentesche di composizioni di Tartini, i suoi trattati teorici in edizione originale, lettere coeve che parlano della sua attività. Spiccano due rari archetti di violino appartenuti al maestro, testimonianza, negli aspetti tecnico-esecutivi, di come Tartini modificò l’arco convesso usato nel’700. Saranno inoltre in mostra due recenti acquisizioni, i fascicoli manoscritti autografi con le bozze a mano del Trattato di musica secondo la vera scienza dell’armonia, pubblicato a Padova nel 1754, e del De’Principj dell’Armonia musicale contenuta nel diatonico genere, pubblicato sempre a Padova nel 1767.
Un obiettivo chiave del progetto è però, sempre a cura del Conservatorio di Trieste, la realizzazione dell’archivio digitale fruibile sul sito del progetto “Discover Tartini”. Intende offrire agli studiosi di tutto il mondo, e agli appassionati, la possibilità di accedere, attraverso la rete, in modo organico, al ricco “Corpus” dell’opera e del pensiero del compositore, e di conoscerne anche l’epistolario in cui emergono anche aspetti privati, tra cui la sua passione per il cioccolato. Il Conservatorio ha digitalizzato e caricherà online oltre seimila documenti storici relativi al musicista, di cui ben 4.200 di sua proprietà, fra musica manoscritta e a stampa, e 1.800 documenti archivistici e scritti teorico-musicali conservati nell’Archivio di Capodistria, al Museo del Mare, sua sede di Pirano. L’archivio si articolerà in biografia, biografia scientifica, bibliografia e iconografia, focalizzandosi sui “Luoghi di Tartini” attraverso itinerari transnazionali e sulle opere riunite per Musica da Camera, Musica Orchestrale e Musica sacra. Sarà integrato dall’archivio sonoro e da una sezione didattica che, con la prospettiva di essere divulgativa ma con un rigore comunque storico-scientifico, proporrà anche una sezione dedicata all’infanzia. Si inserirà nella banca dati italiana – attraverso il portale delle biblioteche nazionali www. internetculturale. it, e tramite questo su www. culturaitalia. it – ed europea su www. europeana. eu/portal/it.
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