Pamela Anderson: «Il seno? Sì, mi ha aiutato»

TAORMINA. Non sembra abbia voglia di parlare troppo la bella Pamela Anderson, canadese 46enne ieri al Taormina Film Fest dove ha tenuto una Tao Class strapiena di pubblico. Vestita con un abito semplice turchese, a ogni domanda non ha fatto mai mancare un gridolino di sorpresa come una novella Marilyn Monroe, ma, alla fine, alla domanda giusta, replica: «Le tette? Sì, lo confesso, mi hanno aiutato e le porto sempre con me». L'ex bagnina della serie tv Baywatch, diventata famosa in tutto il mondo e che all'ultimo festival di Cannes ha confessato di aver subito violenze, da bambina e poi da adolescente, parla del suo impegno sociale rivolto appunto contro la violenza alle donne, in difesa degli animali e dell'ambiente: «Per questo ho messo su una fondazione. A Cannes ho confessato cose molte intime di quello che mi è successo nell'infanzia (Anderson fu molestata da bambina, dalla sua baby sitter e poi ha subìto molte altre brutte avventure a sfondo sessuale, ndr) e credo che le cose per i bambini stiano anche peggiorando oggi».
Scoperta per caso su un grande schermo che la inquadrava allo stadio suscitando un boato nella platea maschile, spiega: «Avevo solo una maglietta bianca». «Allora - aggiunge - non avrei mai pensato di diventare tanto popolare. Quando facevo Baywatch era tutto così naturale, nuotavo, facevo esercizio fisico. Poi il fatto di aver posato per Playboy mi ha aiutato moltissimo, riuscire a farlo per una rivista così importante mi ha dato sicurezza. Parlando ancora di Baywatch, l'idea di non essersi mai davvero considerata un'attrice: «Interpretavo solo me stessa. Andavo in spiaggia ed ero pure pagata». Il regista italiano con avrebbe voluto lavorare? «Sicuramente Fellini, peccato che sono arrivata troppo tardi». Il suo sogno? «Quello di continuare a lavorare» dice con modestia. Non è invece abbastanza cattiva per dire chi salverebbe e chi farebbe affogare. Lo fa solo di fronte alla scelta tra Bush e Obama, e dice: «io salverei Obama».
Intanto, nel prossimo film di Werner Herzog, “Vernon god little”, sarà la madre un po’ svampita di un figlio accusato di omicidio, accanto a Mike Tyson, un suo amico da tempo.
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