Pagine dal carcere di Trieste: “A tu per tu” con la scrittura

Pubblicato un volume che raccoglie i testi e i disegni realizzati dai detenuti coordinati dallo scrittore Pino Roveredo

TRIESTE Un universo narrativo intimo e multiforme, tra lettere, flussi di coscienza, poesie, la forma del diario o cronache di avvenimenti, per creare, attraversare un ponte, ma nei due sensi di marcia, tra il luogo del carcere e la società. Uno spazio libero, quello della scrittura, per raccontare le sensazioni di quel primo giorno in cui le porte si chiudono alle spalle, ma anche la quotidianità che ne segue, e il tempo, l'uso che si può, non si può, si sceglie di farne, la sua dimensione “altra” mentre il mondo continua a girare.

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“A tu per tu” è il titolo della pubblicazione, presentata ieri, che raccoglie i testi realizzati nelle sezioni femminile e maschile della Casa Circondariale di Trieste, nel progetto di scrittura a cura della Cooperativa Reset e coordinato da Pino Roveredo, Giuliano Caputi e Lucia Vazzoler, con la collaborazione di Radio Fragola. Al centro il dentro e il fuori, un dialogo che cerca le sue strade per risintonizzarsi e non interrompersi, con se stessi, i propri affetti, i concetti di sbaglio e cambiamento, la vita.

La pubblicazione presentata al pubblico che raccoglie i testi realizzati dai detenuti

Sono tutte, come spiega Pino Roveredo: «Notizie per vivere o sopravvivere “A tu per tu” dentro gli angoli ristretti del carcere, nelle correnti d'aria, dentro un tempo senza misura e spesso nell'indifferenza sociale: lontano dagli occhi della coscienza, ma soprattutto lontano dalla cultura del recupero».

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E, come sottolinea il direttore della Casa circondariale Ottavio Casarano: «È fondamentale offrire occasioni per il ripensamento, per abbattere le recidive e per favorire la reinclusione». «Un modo per raccontarsi e raccontare il carcere attraverso le voci di chi lo vive – sottolinea ancora Stefania Grimaldi, presidente di Reset - soffermandosi sulle storie personali, per riflettere e dibattere sui temi della devianza e della rieducazione, sensibilizzare l'opinione pubblica sulla pena e sul carcere, abbattere il malessere del silenzio. Emerge un universo narrativo che emoziona e accompagna chi legge nella ricerca di un senso».

Uno dei testi prodotti dai partecipanti del laboratorio

Oltre ai laboratori di scrittura le due redazioni si sono espresse anche con il disegno, seguite da Francesco Zardini. Il progetto-laboratorio prosegue nell'anno in corso. Darà vita, in un processo di riflessione ed espressione continuativa, a altre tre pubblicazioni dopo il primo volume che contiene anche un'intervista all'attrice Lella Costa, in occasione del suo incontro con le due sezioni, toccando temi come l'equivoco tra perdono e pentimento. I prossimi incontri saranno con l'attrice Isabel Russinova, il giornalista Bruno Pizzul e i cestisti Daniele Cavaliero e Stefano Attruia. (Per informazioni: laredazione@radiofragola.com). —
 

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