Omara Portuondo dei Buena Vista Social Club a Trieste nel tour d’addio: «Anche a 92 anni amo cantare»

Lunedì sera al Castello di San Giusto l’artista del Buena Vista Social Club
Elisa Russo
OMARA PORTUONDO IL 29 OTTOBRE COMPIRA' 93 ANNI
OMARA PORTUONDO IL 29 OTTOBRE COMPIRA' 93 ANNI

TRIESTE «Mi definisco una performer, non una compositrice e anche a 92 anni continuo a fare quello che amo: cantare». Omara Portuondo il 29 ottobre compirà 93 anni ma assicura di voler continuare a stare in tour finché la salute glielo permetterà, rivela anche di avere tanti altri progetti: due album, un libro sulla sua vita e, perché no, un film.

La cantante cubana naturalizzata spagnola, divenuta famosa in tutto il mondo grazie al fortunato progetto musical-cinematografico Buena Vista Social Club, è impegnata in un tour mondiale “d’addio” intitolato appunto “Farewell World Tour Vida 2023” (dovrebbe protrarsi poi nel 2024), in promozione anche del nuovo album “Vida”: fa tappa al Castello di San Giusto lunedì alle 21.

Considerata una delle più grandi vocalist cubane sin da quando ha cominciato a cantare professionalmente negli anni ’50, Omara Portuondo s’impose inizialmente in un genere che venne chiamato “filin” (parola derivata dall’inglese “feeling” usata per definire le performance “sentimentali” di Frank Sinatra, Mel Tormé, Glenn Miller e simili), seguendo dal vivo Nat King Cole nei tour internazionali.

Ma è nel 1996, all’età di 67 anni, che diventa la diva del Buena Vista Social Club, incoronata dopo decenni di carriera: «Ho aspettato questo successo a lungo – ha dichiarato – ma meglio tardi che mai». Il gruppo/collettivo nasce sotto la spinta di Ry Cooder a L’Avana, prendendo il nome dall’omonimo locale, l’unico album esce nel 1997 e ha un riscontro strepitoso (“Veinte Años” è la traccia cantata da Omara), tanto che il regista Wim Wenders dedicherà loro il celebre documentario uscito nelle sale nel 1999.

Il primo Grammy per Portuondo arriva nel 2009, fanno seguito altre nomination. Perennemente in tour, è durante lo stop del covid che prende forma l’album “Vida”: «Ero bloccata a L’Avana – spiega – non potevo che esprimere in musica quello che stavo provando, e che tutta l’umanità stava attraversando». “Vida” è uscito il 12 maggio ed è prodotto dalla cantante guatemalteca Gaby Moreno, vincitrice di un Latin Grammy Awards: sarà il cuore della scaletta live, non mancheranno però i classici del passato al ritmo irresistibile del “son cubano”. La rassegna di dieci eventi al Castello di San Giusto firmati da Vigna Pr e Good Vibrations, all’interno di Trieste Estate, continua per tutto il mese di luglio: il 9 con “Eri con me - Alice canta Battiato”, il 12 Arturo Sandoval, trombettista vincitore di quattro Grammy e di un Emmy Award per il film sulla sua vita. Musica classica e house si fondono nell’incontro tra Dj Ralf e l’Orchestra Rossini il 14, mentre il 19 c’è il progetto triestino dedicato al Duca Bianco, gli Stardust - Tributo a David Bowie. La serata del 21 è pensata per i più giovani con Teenage Dream. Il 28 “La verità vi prego sull’amore”, appuntamento teatrale con il narratore Stefano Massini e Luca Barbarossa, cantautore, scrittore e conduttore radiofonico.

A chiudere la rassegna, il 29 luglio, saranno i triestini 40 Fingers, fenomenale quartetto dei chitarristi Matteo Brenci, Emanuele Grafitti, Andrea Vittori, Enrico Maria Milanesi che in questi anni hanno conquistato i palchi mondiali e il web a suon di visualizzazioni con i loro riarrangiamenti chitarristici di brani famosi, vantando il plauso di Brian May dei Queen e la collaborazione con Andy Summers dei Police e Andrea Bocelli.

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