OJ Simpson, il “caso” arriva in tv

Da oggi su Fox Crime la serie con Cuba Gooding Junior e John Travolta

LOS ANGELES. Quando accadde, nel 1995, fu il caso del secolo e un fenomeno mediatico. Oggi, a distanza di vent'anni, il caso OJ Simpson torna a far parlare di sé e a incollare al piccolo schermo milioni di spettatori. Succede con “American Crime Story” che, stagione per stagione, porterà in tv i casi più eclatanti di cronaca giudiziaria negli Stati Uniti a iniziare appunto dal caso Simpson, che nell'ottobre del 1995, dopo 253 giorni di processo e 126 testimoni, fu dichiarato non colpevole per l'omicidio della ex moglie Nicole Brown e dell'amico Ronald Goldman. L’altra sera a Los Angeles, in uno dei teatri storici di Downtown, è stata proiettata in anteprima l'ultima puntata delle dieci che compongono la prima stagione, che in Italia arriva da oggi alle 21 su Fox Crime. Applausi a scena aperta hanno salutato le scene chiave della conclusione del processo che porterà all'assoluzione di OJ Simpson in un caso controverso e dibattuto, raccontato magistralmente per la televisione da Ryan Murphy (l'autore di American Horror Story e Glee) che ha raccolto intorno a sé un cast stellare: Cuba Gooding Junior è l'ex campione di football, John Travolta interpreta il famoso avvocato difensore Robert Shapiro, David Schwimmer (Friends) è Robert Kardashian - amico di OJ e padre delle future starlette della tv Kim, Kourtney e Khloè - e Sarah Paulson interpreta il sostituto procuratore Marcia Clark.

La serie non prende mai posizione, si limita a raccontare cosa successe con grande riguardo ai particolari e molta attenzione ai documenti video e fotografici di allora. Dei protagonisti di quella incredibile storia l'unico che non scrisse un libro fu il giudice Lance Hito; tutti gli altri personaggi coinvolti, dall'imputato, agli avvocati difensori, ai procuratori, hanno raccontato la loro versione del processo in saggi diventati casi letterari che hanno assicurato loro una vecchiaia nell'agio. John Travolta, che interpreta l'avvocato Robert Shapiro, ha raccontato di aver attinto moltissimo dal libro scritto dallo stesso legale, la cui personalità egocentrica e appariscente è ben documentata: «A dire la verità - ha concluso - conosco molta gente a Hollywood come lui».

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