Oggi selfie con il Krampus, ma prima la sfilata in centro città
TRIESTE La leggenda narra che fu proprio San Nicolò a renderlo inerme con un esorcismo, liberando in tal modo terre, boschi e villaggi da lui insediati specie durante i tempi di carestia. Il diavolo, qui nella sua forma allegorica e dedita al folclore, prova a ritagliarsi una vetrina quasi nuova anche a Trieste e lo farà affidandosi alla tradizione del Krampus, il maligno nella versione silvestre, atteso nel cuore della città oggi pomeriggio, dalle 16.30 circa.
L’appuntamento, promosso dall’assessorato al Turismo del Comune di Trieste, vedrà all’opera i figuranti dell’Associazione Krampus di Fusine, gruppo dedito alle rievocazioni popolari e impegnato in una messinscena che racchiude molti degli elementi classici delle tradizioni che chiamano in causa la figura del diavolo quando opera in piena natura, tra scenari boschivi, ambienti rurali e periodi in prossimità del solstizio d’inverno.
Simboli, colore, folklore e qualche inevitabile aggancio al respiro natalizio, qui in bilico tra concezione cristiana e tracce pagane, trame particolarmente in auge nel Tarvisiano, in Valcanale, in alcune zone della Slovenia (con il nome di Kuret), dell’Austria e della Svizzera, mentre in altre parti in Italia un fenomeno analogo si lega alla raffigurazione dei Mamuthones (in Sardegna).
La tappa di oggi giocherà su questi elementi, provando a riproporre un affresco di dicembre che mancherebbe da Trieste da quasi mezzo secolo. Sì, perché il Krampus aveva fatto irruzione anche da queste parti, animando un tempo storie e rievocazioni, spunti poi inevitabilmente soggiogati dalla “presenza” più autorevole e rassicurante di San Nicolò, simbolo che a San Giusto non ama avere rivali.
Ora il gioco si riapre. Oggi transiteranno i demoni della compagnia di Fusine, una quindicina che partiranno mascherati in fiaccolata da via Genova, attraverseranno piazza Ponterosso, via Cassa di Risparmio e piazza della Borsa, sino all’approdo nel cuore di piazza Unità. Qui non ci sarà il falò (elemento cardine della messinscena ma evitato per la “puntata zero”) per lasciar posto a una gabbia contenente qualche demone imbrigliato e pronto al selfie di rito. Nella sede dell’Infopoint di piazza Unità, trova sede anche una mini mostra fotografica sul tema con alcuni scatti a opera di Maria Fancello. —
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