Oggi online il fashion film di Its: «Poi il nostro sguardo va al 2021»
TRIESTE. Il 2020 per Its (International talent support) si chiude simbolicamente oggi (venerdì 23 ottobre): per il talent scout internazionale dal cuore triestino è il giorno del live stream del fashion film che racconta l’edizione di quest’anno, la 19°, con annesse premiazioni finali. Sarà trasmesso alle 16 sulla piattaforma digitale dedicata (https://herewebelong.itsweb.org/) e i canali social Youtube e Facebook di Its, ma anche su sito web e pagina Facebook del media partner Il Piccolo. Il pubblico da casa potrà votare la collezione che trova più interessante: il finalista più votato riceverà un premio di 1.000 euro.
Un viaggio virtuale lungo un’ora e mezza, visibile a chiunque si collegherà, in cui si potranno ammirare le collezioni dei 34 finalisti (32 i progetti). I nomi dei vincitori saranno svelati dal palazzo della Regione di piazza Unità, a Trieste. Una sede scelta non a caso, che riprende il tema di questa edizione intitolata “Here we belong” (noi apparteniamo a questo luogo): nel video il Friuli Venezia Giulia infatti è protagonista, anche con le immagini aree di PromoturismoFvg.
Se il progetto 2020 volge ora al termine, Barbara Franchin, deus ex machina di Its, dopo un bilancio su questo non facile anno pandemico, guarda già al domani, parlando del programma di lavoro che attende lei e il suo staff nei prossimi mesi e nel 2021, quando il contest compirà 20 anni.
Com’è stata l’edizione di quest’anno?
«Un percorso faticoso ma coinvolgente. Rispetto agli anni scorsi, per forza di cose, l’abbiamo condiviso in solitudine con i finalisti. Ma abbiamo cercato di trarre ogni possibile beneficio dal cambiamento obbligato vista la situazione pandemica. Abbiamo imparato a fare altre cose. Ci resta quindi un bagaglio di conoscenza e di scelte che avremmo fatto in tempi più lunghi. Non torneremo indietro su alcune scelte, come ad esempio il premio della giuria stampa».
Il format del fashion film rimarrà?
«Niente potrà mai sostituire il pubblico e i contatti, noi siamo fisici. Abbiamo però acquisito un linguaggio in più, che continueremo a usare, ma il nostro format non cambierà mai».
Aprirete l’evento finale anche a un pubblico maggiore?
«Sì, in base ovviamente alla location, perché ci piace e ne abbiamo bisogno».
Com’è nata l’idea del fashion film?
«Non volevamo una sfilata senza pubblico. Questo modo ci è sembrato l’ideale per tradurre la bellezza e far vedere la nostra creatività. Faremo anche un documentario dei 20 anni di Its, con regista Davide Del Degan. Direttore creativo sarà invece Fabio Bressan».
Il presidente della Regione ha annunciato una collaborazione con Its per il marchio “Io sono Friuli Venezia Giulia”: in che cosa consisterà?
«Studieremo degli oggetti che possono essere indossati come veicolo di appartenenza».
Qual è stato il momento più bello di questa edizione? E il più brutto?
«Il momento in cui abbiamo annunciato ai ragazzi che sarebbero stati i finalisti. Ci ha dato carica. Il più brutto invece è stato l’isolamento e quando abbiamo deciso che non si poteva fare l’evento in forma tradizionale».
Che cosa ospiterà a febbraio il Museo Ferragamo?
«Una mostra con i pezzi dei finalisti di Its 2020. Al momento c’è già un’importante mostra sulla sostenibilità. In questo ambito verremo ospitati anche noi anche con una spiegazione di quella che è l’attività di Its».
Siete al lavoro anche su Its Arcademy…
«Partiranno a breve i lavori di restauro e adattamento degli spazi. Abbiamo intanto affidato allo Studio Azimut il compito di veicolare messaggio e identità di ItsArcademy. Lavoriamo su logo e marchio con lo studio Tassinari Vetta. Arcademy sarà un’accademia (dedicata alla moda e alla creatività, ndr) a disposizione di tutti, dai bambini agli anziani, e internazionale, con corsi da un’ora fino alla durata di mesi, a seconda del percorso. A breve decideremo quando aprire Its Arcademy e celebrare i festeggiamenti dei 20 anni di Its: vorremmo fosse il prossimo anno».
È stato realizzato anche un progetto condiviso con la Regione Fvg: di che cosa si tratta?
«Ispirandoci a uno dei temi culturali di quest’anno della Regione, la Venezia del ‘400, abbiamo chiesto a un finalista di realizzare un abito: ne ha fatto uno gonfiabile, coerente con il periodo richiesto». —
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