“Occhio alla vista”: prevenire è possibile

Trieste: mercoledì all'auditorium del Revoltella incontro con gli oftalmologi. Si parlerà anche dei problemi connessi all’età

TRIESTE Deve iniziare fin dalla nascita la prevenzione oculistica. Eppure ancora oggi l'ambliopia, il mancato sviluppo dell'acuità visiva (popolarmente noto anche come “occhio pigro”), è una delle prime cause di deficit visivo nei giovani, ma riconoscibile e trattabile entro i primi cinque-sei anni di vita.

Se ne parlerà, assieme ad altre patologie che interessano invece chi è molto più in là con l’età, nell’incontro “Occhio alla vista” in programma mercoledì 18 novembre, alle 17.30, nell’auditorium del Museo Revoltella (via Diaz 27). Un vero e proprio “a tu per tu con gli oftalmologi” aperto alla cittadinanza, organizzato dal Rotary Club Trieste con il patrocinio dell’Ordine dei medici della provincia, il cui presidente Claudio Pandullo introdurrà i relatori e il tema della tavola rotonda, moderata dal giornalista scientifico Fabio Pagan.

Sarà dunque la prevenzione al centro degli interventi e della discussione con il pubblico. Giuseppe Ravalico, professore di oftalmologia, illustrerà il problema dell’ambliopia accanto a quello del glaucoma, che porta a un progressivo restringimento del campo visivo con perdita della visione periferica fino alla cecità. Una patologia che colpisce l’1 per cento della popolazione dopo i 40 anni e fino al 4-8 per cento dopo i 70 anni. Una patologia subdola perché asintomatica nei primi stadi, ma che può essere prevenuta con il controllo periodico della pressione e del fondo oculare.

Toccherà a Sandro Saviano, dirigente medico della Clinica oculistica, affrontare il tema della retinopia diabetica e della degenerazione maculare senile: ovvero le prime due cause di ipovisione e cecità nella popolazione adulta. Nei diabetici, la possibilità di sviluppare danni permanenti alla retina è venti volte superiore al normale. Mentre le cause della degenerazione maculare sono in parte genetiche e in parte legate all’ambiente e agli stili di vita.

Del distacco della retina e della cataratta parlerà Daniele Tognetto, direttore della Clinica oculistica. Sopra gli 80 anni il 60-70 per cento della popolazione denuncia l’opacità del cristallino e sono circa 2500 gli interventi di chirurgia della cataratta oggi effettuati ogni anno a Trieste. La più recente evoluzione di questo intervento è rappresentata dal laser a femtosecondi, che utilizza la luce infrarossa con impulsi estremamente precisi e di brevissima durata (dell’ordine dei milionesimi di miliardesimo di secondo) per tagliare i tessuti oculari.

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