Nelle foto di Terry O’Neill le star della Swinging London
Dai Beatles a Bono, da Twiggy a Naomi Campbell, da Andrey Hepburn a Clint Eastwood, da Winston Churchill a Nelson Mandela. Con la sua Leica 35 mm ha immortalato le grandi stelle del cinema degli ultimi sessant’anni, i più noti gruppi pop e rock che hanno dominato la scena musicale degli anni ‘60 e ‘70, i volti più famosi della politica, della musica e dello sport del XX secolo e tante figure di primo piano del mondo della moda. Trieste celebra gli oltre 50 anni di carriera del grande fotografo britannico Terry O’Neill con una retrospettiva a cura di Cristina Carrillo de Albornoz che inaugura oggi alle 18 al Magazzino delle Idee. “Stars. Ritratti fotografici di Terry O’Neill” riunisce 65 tra i suoi scatti più celebri, a colori e in bianco e nero, che raccontano un’epoca attraverso i suoi miti in un percorso espositivo suddiviso in sei sezioni tematiche: "Top model", "Politici, sovrani e sportivi", "Gli anni Sessanta", "Gli anni Settanta", "Hollywood e gli anni Ottanta", "Star del pop e del rock”. La mostra è realizzata dall’Ente regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia in collaborazione con Iconic Images.
La carriera di Terry O’Neill, nato a Londra nel luglio del 1938, ebbe inizio nel pieno dell'effervescenza culturale e sociale della "Swinging London" degli anni Sessanta. Il suo primo exploit fu legato a una fortuna che non lo abbandonò mai nella vita: quella di trovarsi nel luogo giusto al momento giusto per realizzare uno scatto indimenticabile. O’Neill non aveva intenzione di diventare un fotografo professionista: era un percussionista jazz con il sogno americano. «Per riuscire a trasferirmi negli Stati Uniti come musicista entrai nel dipartimento di fotografia di British Airways - ricorda -. Dovevo fotografare le persone all’ingresso dell’aeroporto di Londra». Nel via vai aeroportuale però il suo obiettivo incrociò un uomo in giacca e cravatta addormentato in mezzo a un gruppo di africani in abiti tribali: O’Neill non se ne rese subito conto, ma si trattava del ministro degli Esteri britannico Rab Butler.
Un giornale acquistò l’immagine, imprimendo una svolta decisiva alla sua carriera. In breve tempo O’Neill si trasformò in una figura di culto: ebbe la fortuna di vivere a stretto contatto con i protagonisti della Swinging London, diventando “il ragazzo con la Leica 35 mm”. E fu proprio l’utilizzo di questa macchina fotografica, molto più leggera e maneggevole rispetto a quelle più diffuse all’epoca, che si rivelò vincente per ottenere il suo inedito stile. «O'Neill è riuscito a creare un nuovo stile di ritratto, più intimo e reale, senza tuttavia mai sminuire l’aura e il carisma del personaggio fotografato», spiega la curatrice Carrillo de Albornoz, che ha selezionato le foto per questa mostra da un archivio di 300 mila scatti. Con i suoi soggetti O’Neill trascorreva intere giornate, a volte settimane: il caso più eclatante fu il suo rapporto con Frank Sinatra, che fotografò per trent’anni. «Le star finivano per dimenticarsi della mia presenza e questa è la cosa migliore che possa succedere a un fotografo», spiegò O’Neill in più occasioni.
Fu anche grazie alla sua passione per la musica se ebbe alcune fortunate intuizioni e incontri. Come quello con i Beatles, che immortalò ai loro esordi nel cortile posteriore degli studi di Abbey Road. E il filone proseguì con i Rolling Stones, David Bowie, Elton John. Ma sono strepitosi anche i suoi ritratti di celebrità del cinema holliwoodiano: in mostra spicca una Liz Taylor con Borsalino che porge a David Bowie una sigaretta e una Faye Dunaway immortalata a Beverly Hills nel 1977, il giorno dopo aver ricevuto l’Oscar. Ed è proprio questa l’immagine scelta per un esperimento immersivo nel mondo di O’Neill: in collaborazione con la Casa del Cinema di Trieste è stato ricreato in una stanza il set della foto. Attraverso la gigantografia del fondale, applicata a tutta parete, e l’installazione materiale degli oggetti ritratti, il visitatore potrà “entrare” letteralmente nello scatto. Tutte le informazioni sulla mostra su www.magazzinodelleidee.it. —
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