Nella vita di “Idda” l’amore non finisce Due donne contro l’oblio dei sentimenti

«L’amore resta, pure quando l’oblio ce la mette tutta per cancellarlo». È un racconto sulla forza dei sentimenti, sulla necessità di essere se stessi per trovare la strada giusta nelle intricate e sotterranee vie dell’amore, il nuovo romanzo di Michela Marzano, “Idda” (Einaudi, pagg. 232, euro 17,50). “Idda” è “lei” nel dialetto pugliese, la donna, la madre, la compagna e moglie, in una sovrapposizione ideale tra due donne, ciascuna alle prese con il proprio destino ed entrambe chiamate a incidere sulla vita di Alessandra, la protagonista e voce narrante del romanzo.
Alessandra, studiosa e docente di botanica, vive a Parigi con il compagno Pierre. Diciassette anni fa ha abbandonato la sua terra, nel Salento, per sfuggire alla trappola di una famiglia che l’ha fatta soffrire. Sua madre è morta in un incidente stradale causato dal padre ubriaco dopo una lite furibonda, una delle tante, ed è per allontanarsi dall’iracondo e anaffettivo genitore che Alessandra ha lasciato l’Italia. Ora, però, il passato torna a farsi sentire. Alessandra assiste in una casa di riposo Annie, la madre di Pierre, affetta da demenza senile. Annie si confonde, non riconosce le persone, si ingarbuglia nei ricordi ma, cosa strana, non da mai mostra di pensare, anche confusamente, al marito, morto da tempo. Vuotando la casa di Annie per metterla in vendita, Alessandra si imbatte negli oggetti personali di Annie, documenti, fotografie e lettere. «Gli oggetti sono carichi di memoria - dice ad Alessandra l’amica Cécile - (..) non sono mai neutri, continuano a dialogare con noi anche quando sembrano privi di voce e di anima». Dai cassetti della casa di Annie escono così i fantasmi con cui Alessandra dovrà fare i conti: Annie, la madre del suo compagno Pierre, ha amato davvero suo marito? E lei, Alessandra, perché non vuole avere figli? E suo padre, finito sulla sedia a rotelle nell’incidente in cui morì la madre, come starà adesso, visto che non lo sente e vede da anni? «Chi siano davvero? - si chiede Alessandra - E se la verità fosse altrove, diversa rispetto a quello che pensiamo? E se la parte autentica di ognuno di noi fosse nascosta proprio finché ci sforziamo di controllare tutto (...)?».
Alessandra decide di affrontare i suoi fantasmi, e di tornare in Puglia assieme a Pierre, nella casa di famiglia, per andare a trovare il padre. Che vive assistito dalla terribile zia Filomena, la quale, si scoprirà, è la vera catena che lega e imbriglia i sentimenti, suoi e degli altri.
Nel frattempo, come in un film, nelle pagine del romanzo rivive la storia di Annie: la sua giovinezza, il lavoro come segretaria alla Strapo, una società per il trasporto petrolifero dove il futuro marito Jean è dirigente, il matrimonio quasi da favola, la nascita di Pierre. E, poi, improvvisamente, anche nella vita di Annie succede qualcosa. Un aborto, la perdita di quella che sarebbe stata la sorella di Pierre, spezza il cuore e l’anima della donna, e anche nei confronti del marito Jean nulla sarà più come prima: «Ci sono cose che, sebbene l’amore che ci lega a una persona sia più profondo di un oceano, non possono essere dette né spiegate. Nemmeno la persona che amiamo può ripagarci dei torti dell’esistenza. Lo sbaglio peggiore che si può commettere è attribuirle il potere di riparare la nostra vita».
Ma l’amore, appunto, sopravvive all’oblio, e Michela Marzano, professore ordinario di Filosofia morale all’università Paris Descartes e premiata autrice di romanzi come “L’amore che mi resta”, consegna al lettore un racconto sull’identità e sulla forza radicale dei sentimenti, capaci di superare le trappole del tempo e della memoria. Quando si ha il coraggio di vivere i sentimenti fino in fondo.
“Idda” sarà presentato da Michela Marzano alla libreria Lovat di Trieste, in viale XX Settembre, venerdì alle 18. —
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