Nel “Mondo sul filo” di Werner Fassbinder c’era già tutto Matrix

Forse non tutti gli estimatori delle recenti serie televisive d'autore, quelle di derivazione più dichiaratamente cinematografica come "True Detective" o "Breaking Bad", lo sanno. Ma è già capitato in passato, probabilmente con esiti ancor più innovativi e seminali, che cinema e televisione siano andati a braccetto. Soprattutto quando alcuni grandi registi del cinema come Roberto Rossellini, Edgar Reitz, David Lynch, Hayao Miyazaki, Lars Von Trier, Rainer Werner Fassbinder, hanno provato a misurarsi con il racconto seriale destinato al piccolo schermo.
Quest'ultimo, in particolare, è oggetto di riscoperta da parte della Ripley's Home Video, impegnata da diversi mesi nella riedizione dei suoi film più celebri assieme a quelli di altri autori del Nuovo Cinema Tedesco (Reitz, Wenders, Herzog). Dopo "La paura mangia l'anima", "Il matrimonio di Maria Braun" e "Il mercante delle quattro stagioni", è ora disponibile in dvd (doppio disco masterizzato in digitale 2K + booklet) "Il mondo sul filo", miniserie concepita da Fassbinder in due puntate trasmesse dalla televisione tedesca nel 1973 e dalla Rai nel 1979. Il racconto è tratto dal romanzo di Daniel F. Galouye "Simulacron-3", che si ritiene abbia in parte ispirato anche il film dei fratelli Wachowski "The Matrix". Simulacron è un programma di realtà virtuale ancora da perfezionare, ma la sua applicazione potrebbe alterare la concezione tradizionale di spazio, tempo e identità. Quando il creatore del programma scompare in circostanze misteriose, la direzione di Simulacron passa a Fred Stiller, il quale non tarda ad accorgersi che, all'insaputa di tutti, il progetto è passato dalla fase sperimentale alla sua attuazione. Un vortice di rimandi tra realtà e simulazione, tra mondo reale e virtuale, in cui perdersi alla ricerca della definizione di coscienza, autonomia e identità. Come fu definito su "Der Spiegel" in occasione della proiezione alla Berlinale nel 2010: "Una vera e propria meditazione sulla paranoia individuale e collettiva”.
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