Negli ultimi giorni della notte lo scontro tra Edison e Tesla

Graham Moore firma per Neri Pozza un romanzo fitto di colpi di scena che intreccia  episodi e personaggi reali memoir e invenzione
Corrado Premuda



Un giovane avvocato, nella spregiudicata e dinamica New York del 1888, deve difendere il suo cliente, il geniale inventore George Westinghouse, da un’accusa pesantissima legata a una domanda cruciale, ieri come oggi: chi ha inventato la lampadina elettrica? A citarlo in tribunale è nientemeno che Thomas Edison, l’uomo dei miracoli, dei fulmini nei barattoli in vetro, delle voci che corrono su cavi di rame. Il cosiddetto “brevetto della lampadina”, accordato a Edison, sembra essere stato violato da Westinghouse.

È un'avvincente rielaborazione di eventi storici in chiave narrativa il romanzo “Gli ultimi giorni della notte” dell’americano Graham Moore (Neri Pozza, pagg. 432, euro 19) tradotto da Irena Trevisan. Una storia piena di azione, intrighi e colpi di scena che si apre con una scena degna di un film hollywoodiano, tragica e magnifica insieme: un operaio, in piedi su una scala impegnato a districare i fili elettrici di un telegrafo, viene folgorato e rimane bruciato sotto gli occhi dei passanti.

Il libro è costruito su episodi reali e personaggi esistiti davvero e riprende articoli di cronaca, celebri intrighi legali, ma anche battute e testimonianze provenienti direttamente dai memoir e dagli scritti dei personaggi citati. Con intuizione e maestria, Graham Moore elabora tutto questo materiale trasformandolo in una trama sapiente che mescola il legal thriller con il romanzo storico, una storia che permette di compiere un autentico viaggio in quel periodo magico che è stato definito “l’era delle meraviglie”.

A fine Ottocento infatti, in una città moderna e in trasformazione come New York, la notte sta per finire. Al posto delle lampade a gas che illuminano poco e male le strade sta arrivando la luce elettrica, un’innovazione rivoluzionaria e intorno a cui si scatena una lotta per il potere perché ovviamente c’è da arricchirsi. Ai suoi nemici Edison sussurra a un certo punto: «Se pensate di riuscire a fermarmi, andate avanti, provateci. Ma dovrete farlo al buio».

Se due geni come Westinghouse ed Edison sono impegnati in una vera e propria battaglia brutale che cambierà il mondo e la vita di tutti, in questo scenario non manca all’appello un altro personaggio eccentrico nonché brillante inventore: Nikola Tesla. L’eterno rivale di Edison è sparito e il giovane avvocato protagonista della storia si mette sulle sue tracce nell’estremo tentativo di avere la meglio nell’ingarbugliata vicenda legale. Tesla compare, con tutta l’arroganza di cui è circondato il suo mito: «Non penso sia possibile citare molte grande invenzioni fatte da uomini sposati». Nell’intreccio narrativo l’autore condensa eventi storici e situazioni documentate aggiungendo supposizioni plausibili e tocchi di fantasia ispirandosi al caso di questo avvocato ventiseienne, laureato in legge da soli diciotto mesi, che si trova al centro della guerra delle correnti prima di fondare uno degli studi legali più importanti d’America.

Alla trama emozionante Moore aggiunge citazioni e frasi che aprono ogni capitolo: ecco le parole di Karl Popper, Steve Jobs, Bill Gates, ma anche di Einstein, Bell, Cousteau e Nietzsche, che sottolineano come quell’epico scontro sia stato cruciale per la storia dell’uomo.

Graham Moore, autore del bestseller “L’uomo che odiava Sherlock Holmes”, ha creato la sceneggiatura del film “The Imitation Game” premiata e lodata dalla critica. —

Riproduzione riservata © Il Piccolo