Nathan, Bolaffio, Mascherini: grandi opere su carta in mostra alla Galleria Torbandena di Trieste
Esposte fino al 15 maggio opere su carta di quasi una quarantina di prestigiosi artisti internazionali

La Galleria Torbandena prosegue nella promozione e divulgazione dell’arte moderna e contemporanea, che l’ha caratterizzata dagli esordi. E propone fino al 15 maggio opere su carta di quasi una quarantina di prestigiosi artisti internazionali, alcuni presenti anche con più opere.
È il caso di Arturo Nathan, nato a Trieste nel 1891, cittadino inglese di famiglia ebrea, pittore visionario, introspettivo e grande amico di Gillo Dorfles e di Leonor Fini, della quale influenzò fortemente la pittura degli esordi.
Spentosi nel campo di concentramento di Biberach nel ‘44, proprio all’arrivo degli alleati, ha dipinto solo un centinaio di opere che sono molto quotate anche per tale motivo, ma soprattutto per le caratteristiche di silenzio e luce che condeterminarono la sua originale creatività. In mostra compaiono quattro sue carte, un disegno del pomeriggio d’autunno, un autoritratto di spalle e due magnifici piccoli paesaggi del ’42, che denotano tutta la finezza di questo artista ascetico e introverso, considerato uno dei maggiori rappresentanti della pittura metafisica in area mitteleuropea e capace d’intrecciare tale linguaggio con l’amore per la classicità e le visioni misteriose e incantate, assorte e stranianti del Realismo Magico: un sogno ai confini di un universo surreale, intriso di una luce che allude ad altri mondi.
Vittorio Bolaffio, pittore dal temperamento schivo e modesto quanto ricco di talento, nato a Gorizia nel 1883, fu vicino a Saba, Stuparich e Mattioni, che lo ricordano nei loro scritti, e molto attivo nella vita culturale di Trieste. Qui abitò e morì nel 1931, lasciando incompiuto un’importante ciclo dedicato al porto, di cui la Torbandena espone un disegno degli anni Venti.
Triestino d’adozione, fu lo scultore Marcello Mascherini (Udine,1906 – Padova, 1983), che nella città giuliana visse per la maggior parte della vita, affermandosi da qui a livello internazionale: in mostra due disegni a china degli anni ’60, di cui uno rappresenta Il cantico dei cantici, importante gruppo scultoreo collocato a Trieste in piazza Oberdan.
Oltre a dei disegni realizzati tra gli anni ‘40 e ‘80 da Zoran Music (Bukovica, oggi Slovenia, 1909 - Venezia 2005), pittore e incisore di levatura internazionale, sono esposti oli su carta dei primi anni 2000 di Cveto Marsich, oli e acquerelli degli anni ‘80 di Zivko Marusic, ambedue sloveni, e gouache astratte del ‘63 del croato Edo Murtic.
Accanto a dei dinamici pastelli colorati del ’46 di Emilio Vedova, la mostra propone opere degli anni Ottanta di George Condo, uno degli artisti americani contemporanei più innovativi e influenti, che ha saputo trasformare l’Astrattismo in Realismo; carte di Miquel Barceló, il più significativo pittore contemporaneo spagnolo, le Meditazioni a china di ampio formato del poliedrico artista Gao Xingjian, primo scrittore di origini cinesi ad essere stato insignito del Nobel per la Letteratura. Accanto ai “pensieri visivi” di altri grandi, tra cui Hubert Scheibl, Thomas Müller, Carlo Lizariturry, Grosz, Martini, Tancredi, Matta e Julio González. —
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