Mille Occhi si aprono sui film dimenticati

Dal 18 al 23 settembre al Miela la rassegna che recupera anche l’opera di Emanuele Caracciolo, cineasta ucciso alle Fosse Ardeatine
Di Beatrice Fiorentino
02/09/2014 Roma, conferenza stampa di presentazione dei nuovi programmi di Giovanni Floris, DiciannoveEquaranta e Di Martedi'
02/09/2014 Roma, conferenza stampa di presentazione dei nuovi programmi di Giovanni Floris, DiciannoveEquaranta e Di Martedi'

TRIESTE. Inaugura a breve la 14.a edizione del festival "I Mille Occhi", in calendario dal 18 al 23 settembre al Teatro Miela, dopo un'anteprima che avrà luogo stasera e domani al Cinema Trevi di Roma. «Un festival nemico della noia - come lo ha definito il direttore Sergio M. Germani - realizzato da tante persone che tengono al cinema e applicano la loro passione alla scoperta di cose non viste ma vogliono rivolgersi a un pubblico non di soli cinefili».

Tra omaggi, anteprime e documenti da scoprire o rivalutare alla luce del nostro tempo, "I Mille Occhi" guiderà lo spettatore in una pluralità di sguardi, di epoche e di generi che attraversano la settima arte, dal passato al presente, con un lavoro di ricerca e approfondimento di figure poco esplorate del cinema italiano (Oreste Palella, Raffaele Andreassi e la figura di Emanuele Caracciolo, cineasta ucciso a 31 anni nel massacro delle Fosse Ardeatine di cui si vedrà il suo unico lungometraggio "Troppo tardi t'ho conosciuta!"), straniero (il tributo di Olaf Möller al regista tedesco Frank Wysbar, del quale si vedranno le regie più rappresentative e il classico "Mädchen in Uniform", considerato il primo film a tema lesbico della Storia del cinema) e altri recuperi salvati dall'oblio (la sezione curata dal ricercatore Simone Starace "I figli di nessuno"), cui si aggiungono il tributo a Ciro Giorgini, storico programmatore di Fuori Orario recentemente scomparso e alla Grande Guerra vista attraverso le opere di Ermanno Olmi che si intrecciano alla letteratura di Mario Rigoni Stern.

La serata inaugurale, il 18 settembre, prevede il recupero di documenti rari e poco conosciuti per riflettere sulla Storia: a partire da un breve film pubblicitario degli anni '50, appena ritrovato dalla Cineteca del Friuli, che ha per protagonista il Caffè degli Specchi, incorniciato nella stessa Piazza Unità in cui esattamente 77 anni fa (il 18 settembre del '38) Mussolini pronunciò il discorso sull'adozione delle leggi razziali che vedremo nella copia appena restaurata de "Il Duce a Trieste". Non solo la registrazione di quel discorso, ma l'intera giornata di Mussolini in visita al capoluogo giuliano. A seguire: la rara versione integrale di "Vivere da anarchici", film-intervista sull'anarchico triestino Umberto Tommasini realizzato da Paolo Gobetti con la presenza fuori campo di Claudio Venza nel 1976 e "Racconto interrotto", il film dedicato al padre Piero, figura tra le massime della cultura antifascista. A presentarli ci sarà Paola Olivetti, compagna di Paolo Gobetti e direttrice dell'Archivio cinematografico della Resistenza di Torino (responsabile del ritrovamento di Il Duce a Trieste).

Secondo autore portoghese premiato dal festival come miglior cineasta contemporaneo dopo il grande Paulo Rocha, il Premio Anno Uno va al regista portoghese Vítor Gonçalves, per il suo ultimo film "A vida Invisível", «un film sulla coscienza dell'eroe, una sorta di avventura interiore» - come lo definisce lo stesso autore. Un percorso attraverso le memorie e i timori del protagonista Hugo, che rinnovano il fascino indimenticabile dell'acclamata opera di esordio "Uma rapariga no Verão". Sconfinando invece nel campo dell'arte, verrà proposta la personale della scultrice, pittrice e regista Niki de Saint Phalle, unica artista donna del movimento del Nouveau Réalisme, nota per lo spirito anarchico e rivoluzionario con cui ha realizzato gli Shooting Paintings, le sculture di nudi femminili detti "Nanas" e il Giardino dei Tarocchi di Capalbio, vicino Grosseto. L'omaggio, curato da Jackie Reynal prevede un breve lavoro dell'artista triestina Paola Pisani e la proiezione delle sue due regie cinematografiche, "Daddy" (co-diretto con Peter Whitehead), uno dei più provocatori film erotici degli anni '70, e la fiaba per adulti "Un rêve plus long que la nuit", alla presenza della figlia di Saint Phalle, Laura Duke Condominas.

Last but not least, un piccolo ma imperdibile appuntamento per gli appassionati di horror e soprannaturale: il mini omaggio al recentemente scomparso Wes Craven di cui viene proposto "The Road Less Travelled", episodio della serie tv "The Twilight Zone" nota in Italia con il titolo "AI confini della realtà", firmato dal regista nel 1986.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo